lunedì 19 novembre 2007

Noi viaggiatori del week end...LA PARTENZA

Visto che dalla regia mi comunicano che sono entrata a far parte da poco di questa casta sociale, ho deciso di tornare dopo una lunga assenza a postare sul mio blog per descrivere questa categoria di persone troppo a lungo dimenticata.
In passato, nel vecchio sito gassendondo (non chiedetemi il link perchè tanto tale rubrica non è più online) avevo inserito un lungo articolo dedicato ai vari tipi di pendolari. Ecco, i viaggiatori del fine settimana, così come i pendolari, fanno uso dei treni, con la sola differenza che in questo caso si tratta di treni più grandi, a più lunga percorrenza, e che la loro permanenza fuori casa è destinata a durare più di una sola giornata, in genere appunto tutto il week end.

Il venerdì, fin dal primo pomeriggio, nelle stazioni un po' più grandi l'atmosfera è elettrica. Le banchine sono gremite di gente che aspetta impaziente l'eurostar o l'intercity, quasi sempre un po' in ritardo. La maggior parte di questo popolo, che talvolta arriva ad occupare l'intero marciapiede, è per l'appunto costituito dai viaggiatori del week end; li si può riconoscere dal portamento, assorto e pensieroso, frenetico ma allo stesso tempo posato, quasi rassegnato, dal piccolo bagaglio che si trascinano dietro come una zavorra e dal fatto che viaggiano sempre da soli.
Rapidi scambi di sguardi mentre una voce robotica annuncia che il nostro treno è in arrivo. Ognuno cerca di prendere posto dove meglio crede lungo il marciapiede, per poter salire prima degli altri e accomodarsi prima al proprio posto.

I viaggiatori del week end sono generalmente suddivisibili in 4 categorie ben distinte:
A) Viaggiatori per lavoro
B) Viaggiatori per amore
C) Viaggiatori per studio
D) Viaggiatori per famiglia

Come si può vedere, in nessuno di questi casi il viaggio avviene per puro piacere. Il viaggio è il più delle volte una necessità, una cosa dalla quale non si può prescindere. Questo spiega l'aria mesta di molti di loro. Ma analizziamo più accuratamente i vari casi.
A) I viaggiatori per lavoro generalmente non svolgono mai un lavoro normale tipo che so, impiegato alle poste o portinaio...e di fatto perchè cazzo dovrebbero lavorare nel week end queste categorie? No, i viaggiatori per lavoro di solito fanno un lavoro impegnativissimo che li porta a lavorare SOPRATTUTTO nei week end, un lavoro che ritengono FIGHISSIMO, originale,del quale vanno fieri ma che li rende nervosissimi. I lavoratori del week end non sono mai scazzati perchè devono lavorare di sabato e di domenica (del resto sono così autoconvinti ed egocentrici che, se non lavorassero, non saprebbero con chi passare il finesettimana ), anzi, ne vanno FIERI!! E per farti vedere quanto cazzo vanno fieri del loro lavoro FIGHISSIMO per prima cosa si vestono a FIGHISSIMI, con completi firmati, quantità industriali di profumo, volto ben lampadato etc etc, per seconda cosa ti rompono i coglioni tutto il viaggio cianciando con voce stridula a un cellulare e raccontando a un loro amico (secondo me il più delle volte immaginario, si son fatti suonare da soli il cellulare per farti vedere quanto sono fighi) che lavoro impegnativo e di responsabilità devono fare nel week end (di solito si tratta di metting o riunioni di cui si devono decidere le sorti dell'intero pianeta).
B) I viaggiatori per amore generalmente hanno un'età compresa fra i 20 e i 35 anni. Sono vestiti casual e si confondono fra la folla. Solitamente passano tutto il viaggio per conto loro, senza neppure guardare fuori dal finestrino. Come zombie, si siedono al loro posto tirano fuori un libro o un lettore mp3 (o spesso tutti e due insieme) e non alzano la testa fino all'arrivo. Non rompono le palle a nessuno, stanno zitti e buoni...finchè non sono arrivati alla stazione di destinazione!! Appena arrivati, da personaggi insulsi destinati a vivere nell'ignavia si trasformano in attori di fiction di infima categoria. Questi pazzi scatenati, fino a un momento prima buoni come il pane, seduti accanto a te nello scompartimento, appena si aprono le portiere si buttano giù dal treno iniziando a correre e urlare come pazzi, facendo cappottare più volte il trolleyno che si portano appresso, per poi lanciarsi alla velocità della luce fra le braccia dell'amato/a. A seguire l'abbraccio con sollevamento, triplice girotondo e bacio con o senza lingua a seconda dei casi. Mancano il mare al tramonto e una musichetta dolce e il quadro sarebbe al completo. Da notare una legge: per qualche insana ragione, la melodramaticità della scena è direttamente proporzionale alle dimensioni della stazione...nel senso, più grande e incasinata è la stazione, più eccessivi e cinematografici saranno gli abbracci fra gli amati...per la serie: se a Firenze Santa Maria Novella si vedono scenone da film con tanto di lacrime, abbracci interminabili etc etc, al Neto invece i due amanti si danno mestamente la mano e basta...
C) I viaggiatori per studio, ovvero studenti universitari che studiano lontano da casa,sono giovani come alcuni viaggiatori per amore ma si possono riconoscere per l'aria più sciagattona propria di chi vive lontano dai genitori pur non avendo ancora raggiunto il grado di maturità necessaria per badare in modo appropriato a se stessi e soprattutto alla propria igiene. Gli studenti del week end si distinguono generalmente in due tipi: i bravi studenti e gli sciagattoni veri e propri.
I primi, nonostante l'aspetto inevitabilmente un po' trasandato, si presentano nel complesso più curati; generalmente subito dopo essersi seduti aprono un fascicolo di fotocopie e, matita ed evidenziatore alla mano, iniziano a studiare cristo solo sa quale materia (le fotocopie sono in realtà fotocopie di fotocopie di fotocopie alla n, per cui solo loro ci sanno leggere in quelle pagine tutte nere). I secondi invece, sono talmente strafatti dai festini che appena toccano il sedile iniziano a dormire e russare come ghiri.
D) I viaggiatori per famiglia sono coloro che, come gli studenti universitari, lavorano in una città diversa rispetto a quella dove si trova la loro famiglia, e approfittano per l'appunto del week end per tornare dai propri cari. Di solito si presentano alla stazione più tristi degli altri, l'aria stanca ma allo stesso tempo speranzosa. Saliti sul treno, si eclissano nei loro pensieri o più spesso si addormentano. Questa ultima sottocategoria gode generalmente del massimo rispetto da parte delle altre, che si mostrano sempre molto solidali e gentili.

Dopo lunga attesa finalmente il treno arriva e tutti saliamo in fila nelle varie carrozze. A poco a poco ognuno prende posto, finchè quasi nessuno resta in piedi. Si aprono i libri alla pagina col segnalibro e si riprende la lettura interrotta la scorsa domenica, si dà uno sguardo alla rivista comprata all'edicola della stazione oppure si chiudono gli occhi nel tepore del riscaldamento aspettado che sopraggiunga il sonno. In tutti i casi i pensieri sono occupati da una specie di malinconica speranza, di aspettative, di progetti. Per tutta la durata del viaggio la nostra vita sarà sospesa. Dal momento in cui metteremo piede fuori dal treno, il week end inizierà a scorrere veloce. Occorre fare tesoro di ogni attimo, investirlo al meglio, abbracciare il più a lungo possibile li propri cari, godere di ogni attimo con gli amici, farsi strada fra la concorrenza nel lavoro, che la domenica arriva sempre troppo alla svelta.