lunedì 24 dicembre 2007
Natale sarcastico
Stamani una pace inaudita regnava ovunque.
Mi alzo con gli occhi ancora abbottonati per andare a lavoro. Fuori è buio. Il cane dorme tranquillamente nella cuccia. Scavalco accuratamente la valigia ancora da disfare che ieri sera ho lasciato ai piedi del letto e, mentre il mio cervello sta ancora nel mondo dei sogni, comincio la classica tiritera mattutina: caffèlavarsivestirsitruccarsichiudolaportasalgoinmacchinaecciao.
Per strada non incontro quasi nessuno: cavoli quanta poca gente, Dio benedica la chiusura delle scuole! Arrivo sul posto di lavoro prima di sempre. Trovo parcheggio proprio davanti (meglio di così..)salgo le scale e tutto il piano è ancora al buio.
Sono io ad accendere i neon del piano, poi entro nell'ufficio.
Sulla scrivania c'è un quintale di biglietti di auguri arrivati da chissà dove a ricordarmi che è la vigilia di Natale. Un QUINTALE di biglietti. Di auguri. Di Natale. Già, fantastico. Sono per il SINDACO. E io NON sono il sindaco. Sono un QUINTALE. Il mio compito: controllare i mittenti. Vedere se a loro si è già mandata la cartolina di auguri. Qualora non sia stata già mandata, rimandar loro una cartolina. Inserire l'indirizzo nuovo nell'indirizzario. Poi archiviarli nell'apposita cartellina. a proposito. Vi ho già detto che sono un QUINTALE?
Al piano di sotto è aperto un solo ufficio, con la metà del personale. Gli altri son tutti in vacanza. Sento un gran vociare. Stanno festeggiando il Natale, mangiano biscotti e bevono spumante e qualcuno ha un buffo cappellino da Babbo Natale in testa. Noi abbiamo già festeggiato venerdì, oggi si lavora.
Secondo compito: andare al mercato a distribuire volantini pubblicitari per non so cosa. Fa freddo ed è umido. La gente in giro si affretta per fare gli ultimi acquisti di Natale. Mi guarda con diffidenza mentre porgo loro i volantini. Qualcuno mi scansa. Io li guardo con aria di supplica: vi prego, fatemi distribuire questi cazzo di volantini così posso tornare in ufficio al caldo!!
Faccio appena il gesto di dare un volantino a una donnina che questa mi si rigira come una vipera e mi fa: "no, non compro nulla, sono stufa di voi usciti di comunità che volete affibbiarci le cartoline in cambio di un'offerta!! Andate a lavorare!". Rimango interdetta, neanche il tempo di dirle: "veda un po' di andarsene affanculo per questo Natale!".
Quando inizio a sentirmi come la piccola fiammiferaia mezza congelata (ricordate la storia patetica della bimba che vende i fiammiferi la vigilia di Natale e ci resta secca?) mi rendo conto che finalmente i volantini sono finiti. Pareggio i conti con me stessa e col destino avverso fermandomi al banco che avevo davanti mentre distribuivo i volantini, dove un twin set a righe mi guardava con aria di sfida. Pochi euro ed è mio. Ride ben chi ride ultimo!
Torno in ufficio e finisco la mattinata attaccando etichette su un migliaio di lettere.
Torno a casa. Sì vabbè, le scuole saranno pure chiuse, ci sarà pure poco traffico, ma gli stronzi che vanno a 20 dove non si può sorpassare li trovo solo io?
Fuori dalla porta di casa mia c'è un lumino appeso. Sì un lumino, cazzo, che penzola sopra la porta. Con una candela rossa dentro che brilluccica fioca. Per poco non ci batto il naso. Sono tentata di fare il segno della croce, già pronta a trovarmi davanti una bara con chissà chi dentro quando corre mia madre giuliva ad aprirmi la porta e, indicandomi l'obbrobrio, mi chiede se mi piace la sua ultima decorazione natalizia. (AARGH)
Casa mia è invasa di regali. Mia madre è in fibrillazione. Mia zia pure. Ogni 3 minuti mi chiede urlando (dal piano terra al secondo piano dove sono io) che mi ha regalato il tale o il tal altro. Rispondo secca e poi mi scambio uno sguardo di intesa con la mia gatta che dorme al mio fianco.
Ho un sonno bestia, vorrei dormire. Invece devo finire la tesi e ricorreggerla perchè fra pochi giorni si consegna, cavoli!
Ciononostante sono felice che sia Natale. Non me lo sto godendo per niente ma adoro l'atmosfera natalizia che mi ronza intorno come una colonna sonora totalmente in dissonanza con le azioni del film. Niente male questo Natale sarcastico. Niente male davvero.
Auguroni a tutti eccetto a quella stronza della donnina che mi ha scambiato per una uscita di comunità. E poi che cazzo, ma anche se fossi uscita di comunità potevi rispondermi più a garbo no? dopotutto è Natale... Ma vaffanculo!!
lunedì 10 dicembre 2007
Natale alle porte
Da molto tempo non scrivo qui. Ormai non sono più un'assidua scrittrice da quando sono diventata una studentessa/laureanda/lavoratrice/civilista/pendolare per amore.
Arrivo alla sera stremata che non so più nemmeno da che parte di mondo stia. Dopo il lavoro la giornata diviene una veloce corsa inseguita dalla sera. Devo fare più cose possibili concentrandole in un solo pomeriggio. Fra questo alcune sono obbligatorie: portare fuori il cane, lavorare alla tesi, vari ed eventuali impegni. Poi ci sono gli optional che hanno sempre meno spazio: per esempio, la parrucchiera si può rimandare; lo stesso vale per andare a comperare cose di cui ho bisogno, pulire la macchina, riordinare la camera. Se ho tempo le faccio, altrimenti rimando a data da destinarsi.
Le settimane si sono susseguite una dietro l'altra veloci e già il Natale è alle porte.
Da qui le famose QNAC (Questioni Natalizie A Catena in quanto da una si genera l'altra in un eterno e inquietante gioco di scatoline cinesi). Ecco un esempio, non solo di questioni natalizie, ma anche di cosa mi passa per la mente.
1) Cazzo devo fare l'albero...vabbè ci penserà la mamma...ok, la mamma ci ha pensato...e ovviamente ha fatto un albero kitsh che mi fa cacare...e tutte le volte che scendo in salotto e vedo quella baroccata mi sale la stizza per non averlo fatto io.
2) Almeno il presepe porco giuda lo devo fare io eh altrimenti mamma fa anche quello coi personaggi in cartapesta comprati a Napoli durante il suo viaggio di nozze e che ora son tutti mezzi marci e puzzano di muffa (oltre che kitsch)...ma tempo non ne ho...vabbè, intanto inizierò a sgomberare il ripiano della credenza, quello in alto. Meglio farlo in alto: non lo vede nessuno ma almeno nè il cane nè il gatto mi ci pisciano.
3) Merda, i regali di Natale. Tanto per cominciare, a chi li faccio? E' proprio necessario farli a tutti? Posso saltare qualcuno? E se poi quelli a cui non l'ho specificamente comprato mi regalano qualcosa? che faccio? ok, allora compro i 6 regali FONDAMENTALI, quelli accuratamente scelti e suddivisi fra ragazzo amici, e parenti strettissimi (babbo e mamma)e poi ne compro 3 jolly ovvero regali impersonali che posso rifilare a chi, prima del 25, si presenterà sotto casa mia a portarmi l'ignobile pacchetto.
4)Ok. Stabilito QUANTI ne devo comprare devo decidere COSA devo comprare e soprattutto DOVE per non parlare del QUANDO. Già, quando cazzo li compro? Allora, domani e dopodomani pomeriggio lavoro. Mi resta quindi la fine di questa settimana e parte della prossima. L'importante è NON andare di sabato o domenica. Stare alla larga dal centro e dai centri commerciali. Già, perchè non voglio nemmeno pensare cosa succede sotto natale nei centri commerciali...brr...
5) Natale...feste di Natale...e già parte l'allarme per l'ultimo dell'anno...Noo cazzo l'ultimo dell'anno. Che rogna! Dove vado? Soldi zero. Voglia di girare zero. Cosa faccio? Aiuto, aiuto! Mi prende il panico, l'angoscia. Prendere il treno nei giorni sotto l'ultimo dell'anno per andare dal mio lui. Cazzo, ci sarà un pieno pazzesco sui treni, no, devo prenotare per forza di qui a pochi giorni!!
Sta storia dell'ultimo dell'anno mi ha sempre innervosita. Visto e considerato quanto sono stanca in questi giorni, tutto quello che vorrei fare sarebbe infilarmi a letto. La sola cosa che sfava di più di andare a letto alle 10 la sera dell'ultimo dell'anno non è l'andare sotto le coperte all'ora delle galline ma il fatto che a mezzanotte sarai svegliato dai botti...
Insomma, alla fine di questo discorso confuso le conclusioni sono sempre e comunque le stesse. Natale porta, in me come in tanti altri, un sacco di stress e un sacco di spese non tutte agilmente sostenibili. Inutile che la gente auspichi un ritorno alla purezza e allo spirito natalizio per una festa che ormai è diventata ultracommerciale.
Quanto all'ultimo dell'anno...per quello non c'è proprio speranza: lo ODIO con tutta me stessa!!
Arrivo alla sera stremata che non so più nemmeno da che parte di mondo stia. Dopo il lavoro la giornata diviene una veloce corsa inseguita dalla sera. Devo fare più cose possibili concentrandole in un solo pomeriggio. Fra questo alcune sono obbligatorie: portare fuori il cane, lavorare alla tesi, vari ed eventuali impegni. Poi ci sono gli optional che hanno sempre meno spazio: per esempio, la parrucchiera si può rimandare; lo stesso vale per andare a comperare cose di cui ho bisogno, pulire la macchina, riordinare la camera. Se ho tempo le faccio, altrimenti rimando a data da destinarsi.
Le settimane si sono susseguite una dietro l'altra veloci e già il Natale è alle porte.
Da qui le famose QNAC (Questioni Natalizie A Catena in quanto da una si genera l'altra in un eterno e inquietante gioco di scatoline cinesi). Ecco un esempio, non solo di questioni natalizie, ma anche di cosa mi passa per la mente.
1) Cazzo devo fare l'albero...vabbè ci penserà la mamma...ok, la mamma ci ha pensato...e ovviamente ha fatto un albero kitsh che mi fa cacare...e tutte le volte che scendo in salotto e vedo quella baroccata mi sale la stizza per non averlo fatto io.
2) Almeno il presepe porco giuda lo devo fare io eh altrimenti mamma fa anche quello coi personaggi in cartapesta comprati a Napoli durante il suo viaggio di nozze e che ora son tutti mezzi marci e puzzano di muffa (oltre che kitsch)...ma tempo non ne ho...vabbè, intanto inizierò a sgomberare il ripiano della credenza, quello in alto. Meglio farlo in alto: non lo vede nessuno ma almeno nè il cane nè il gatto mi ci pisciano.
3) Merda, i regali di Natale. Tanto per cominciare, a chi li faccio? E' proprio necessario farli a tutti? Posso saltare qualcuno? E se poi quelli a cui non l'ho specificamente comprato mi regalano qualcosa? che faccio? ok, allora compro i 6 regali FONDAMENTALI, quelli accuratamente scelti e suddivisi fra ragazzo amici, e parenti strettissimi (babbo e mamma)e poi ne compro 3 jolly ovvero regali impersonali che posso rifilare a chi, prima del 25, si presenterà sotto casa mia a portarmi l'ignobile pacchetto.
4)Ok. Stabilito QUANTI ne devo comprare devo decidere COSA devo comprare e soprattutto DOVE per non parlare del QUANDO. Già, quando cazzo li compro? Allora, domani e dopodomani pomeriggio lavoro. Mi resta quindi la fine di questa settimana e parte della prossima. L'importante è NON andare di sabato o domenica. Stare alla larga dal centro e dai centri commerciali. Già, perchè non voglio nemmeno pensare cosa succede sotto natale nei centri commerciali...brr...
5) Natale...feste di Natale...e già parte l'allarme per l'ultimo dell'anno...Noo cazzo l'ultimo dell'anno. Che rogna! Dove vado? Soldi zero. Voglia di girare zero. Cosa faccio? Aiuto, aiuto! Mi prende il panico, l'angoscia. Prendere il treno nei giorni sotto l'ultimo dell'anno per andare dal mio lui. Cazzo, ci sarà un pieno pazzesco sui treni, no, devo prenotare per forza di qui a pochi giorni!!
Sta storia dell'ultimo dell'anno mi ha sempre innervosita. Visto e considerato quanto sono stanca in questi giorni, tutto quello che vorrei fare sarebbe infilarmi a letto. La sola cosa che sfava di più di andare a letto alle 10 la sera dell'ultimo dell'anno non è l'andare sotto le coperte all'ora delle galline ma il fatto che a mezzanotte sarai svegliato dai botti...
Insomma, alla fine di questo discorso confuso le conclusioni sono sempre e comunque le stesse. Natale porta, in me come in tanti altri, un sacco di stress e un sacco di spese non tutte agilmente sostenibili. Inutile che la gente auspichi un ritorno alla purezza e allo spirito natalizio per una festa che ormai è diventata ultracommerciale.
Quanto all'ultimo dell'anno...per quello non c'è proprio speranza: lo ODIO con tutta me stessa!!
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