lunedì 26 febbraio 2007

Cazziatone

Scusate ma ogni tanto un cazziatone lo devo fare.
Non è mia intenzione offendere nessuno, ribadisco, queste sono idee mie e siccome ognuno dovrebbe avere il diritto di replica ecco, io sto replicando a cosa ho sentito ieri sera.
Girellavo fra le varie stazioni radio mentre andavo a casa del mitico Crampo quando becco di scancìo il Padre Livio di Radio Maria ed ho dato ascolto al buon vecchio Gianluca che dice di tenersi sempre informati sulle mosse del "nemico".
Così mi è capitato di sentire le sue frasi contro le coppie di fatto e ribadire che aveva detto il papa al riguardo. Il papa, sto strano personaggio un po' re, un po' politico, un po' santo che gode di una sorta di extraterritorialità.
E mi son posta alcune domande:
1) cosa ne può sapere un tedesco di come deve comportarsi e che leggi deve emanare il governo italiano?
2) cosa ne può sapere un uomo di come una donna deve disporre del proprio corpo e di quando, come e quanto debba procreare?
3) cosa ne può sapere uno che ha fatto voto di castità di quando e come sia più opportuno fare sesso?
4) Cosa ne può sapere uno che ha fatto voto di celibato sul matrimonio?
5) Cosa ne può sapere uno in piena salute di come ci si sente ad essere malati terminali?

Ratzinger, stai nel tuo!!!

domenica 25 febbraio 2007

La pioggia

Fra pochi minuti dovrò uscire per andare a casa del mitico Crampo...e sono anche contenta di fare una bella partitozza a Risiko giusto per concludere in relax una domenica tranquilla...solo un'angoscia mi opprime il cuore...la PIOGGIA.
Ora io capisco che è da idioti lamentarsi se piove, la pioggia è una cosa naturale, fa bene ai campi e bla bla bla bla. Ma a me fa girare i coglioni e parecchio. Lo ammetto, ho un rapporto molto tormentato con la pioggia: io non piaccio a lei, lei non piace a me e fa di tutto per ribadirmelo.
Tanto per cominciare mi viene a rovinare le ferie tipo nuolina di Fantozzi. Sì, vabbè che anch'io me la cerco, andando in vacanza in Irlanda, me ne rendo conto...ma un giorno di sole e caldo no eh? No..piove...visibilità azzerata e per ferragosto si picchia anche la macchina presa a noleggio.
Ma fosse solo quello il male!
Ecco, io volevo portare all'attenzione di voi tutti i marciapiedi cittadini. Ma quanto cazzo sono odiosi i marciapiedi fatti a mattonelline di cemento grigio che spesso e volentieri si scollano, l'acqua quando piove si infiltra sotto, passi te, metti il piede proprio su QUELLA malmessa e ti spruzzi di acqua putrida tutta la gamba? Cavolo, sono un'invenzione del demonio. Ma non potrebbero fare dei marciapiedi senza piastrelle che so, in asfalto, in cemento tutto unito, anche in linoleum cazzo ma non a piastrelline!!!!!
Poi c'è la cosa che più odio. Ora, io capisco che essendo studentessa di beni culturali aiuto assai poco la società a progredire, lo ammetto, ma cazzo, tutti questi ingegneri etc non possono inventare un non so che che possa risolvere l'annoso binomio ombrello/macchina?
Se hai la sciagura di dover entrare o uscire di macchina quando piove sei fottuto. Già perchè qualsiasi delle due azioni sopraelencate tu debba fare la fai con l'angoscia, in quanto sai già cosa succederà se piove forte: ti inzupperai...o PEGGIO
La procedura per scendere di macchina dovrebbe essere questa: prendere ombrello/ aprire sportello/ aprire ombrello/scendere di macchina/chiudere sportello. Perchè queste semplici fasi non possono susseguirsi senza imprevisti? Perchè mentre apro lo sportello l'ombrello a me si incastra fra i sedili, non riesco a sbloccarlo e intanto mi piove in macchina? Oppure perchè mi si apre l'ombrello con apertura automatica PRIMA che io abbia aperto lo sportello e una stecca del suddetto va a conficcarsi inevitabilmente nel mio costato?
Poi c'è il dilemma inverso: salire in macchina. La procedura standard è la seguente: aprire sportello/ sedersi in macchina tenendo ombrello fuori/ chiudere ombrello/inserire ombrello in macchina/ chiudere sportello. Questa seconda procedura è ancora peggiore perchè se non sei agile, sveglio e sportivo possono succedere i peggio disastri, il più comune dei quali è chiudere l'ombrello grondante d'acqua e mentre cerchi di trovargli opportuna collocazione nell'abitacolo non accorgersi che questo ti sta sgocciolando addosso. Se poi si è UN PO' imbranati come me invece può anche capitare che lo stramaledetto ombrello ad apertura automatica per non si sa quale macchinazione del demonio si spalanchi di nuovo una volta fatto entrare nell'abitacolo, spruzzando acqua ovunque (e con l'inevitabile stecca che va a conficcarsi nel tuo costato).
Amici ingegneri, non si può inventare qualcosa, che so, una tettoia in ondulato da attaccare con calamite /super attack/ nastro adesivo sopra la portiera della macchina? Dovete aiutare quelle imbranate come me, sennò voi a cosa servite a parte calcolare le forze d'attrito messe in moto durante un rapporto sessuale e scariare filmatini porno?
Detto questo, vado da Crampo, conscia del fatto che mi accadrà una delle cose suddette, facendomi ancora una volta maledire i giorni di pioggia...

mercoledì 21 febbraio 2007

Mi spiego

A chiarimento del mio precedente post forse un po' troppo enigmatico e sintetico.
Vorrei lavarmi le mani delle cose, ma in senso positivo. Questo non vuol significare sfuggire alle proprie responsabilità e bla bla bla. Più che altro vorrei fottermene di certe situazioni superficiali, di poco conto e cancellare tutto all'istante, come acqua e sapone possono lavare le mani quando te le sei macchiate. (Certo, Pilato a quell'epoca non disponeva ovviamente di sapone ma...perchè devo stare a specificare? e se Pilato avesse trovato un modo di autofabbricarsi il sapone col grasso delle liposuzioni dei suoi centurioni come in Fight Club? Insomma, Pilato faccia come cazzo vuole, io vivo nel 2007 e qui viva iddio il sapone esiste, anche se molti non ne fanno uso, ahimè).
Vorrei farmi scorrere le cose addosso come acqua che mi accarezza e mi purifica, invece no, tutto mi impregna, assorbo tutto, tutte le cavolate, tutto di tutto, fino a diventare una pesantissima spugna inzuppata dalla quale strizzare via l'acqua è un'impresa.
In giornate come questa tutto mi fa male e mi scalfisce e sembra che la gente c'abbia i radar per queste mie giornatine perchè è proprio in questi momenti che si avventano di più sulle mie carni come avvoltoi!
Ma andare a rompere i coglioni a qualcun altro no? Toh, guarda quanta gente c'è nel mondo, ma sempre a me?
Ah già, è vero, come ho scritto 4 posts fa ho la faccia a bischera, dimenticavo...Sta a vedere che la soluzione di tutto è farsi una plastica? Voglio una faccia a ignorante, così nessuno incrocerà più il mio cammino...e anche un po' più di mento, già che ci siamo, và.

Enigma

Perchè certe volte non faccio come Ponzio Pilato?

lunedì 19 febbraio 2007

Gli squillini

Si sa, tante son le situazioni che mi irritano. Le cose che mi fanno più incazzare son quelle che entrano repentinamente e senza ritegno a far parte del tuo privato, invadono la tua vita, la tua privacy. Come appunto gli squillini al cellulare.
Premetto che io con i telefoni non ho un grande rapporto: chiamo solo se ho bisogno di comunicare effettivamente qualcosa( arrivo più tardi/ andiamo a berci qualcosa?/ sono malata/sono ferita/sto morendo/chiamate un becchino). Tutt'al più un sms di saluto ma niente di che. La mia telefonata tipo ad amico/ragazzo/amante/parente/figlio/schiavo/becchino è più o meno la seguente: "Ciao! Com'è? Di nuovo? Allora ci si vede, ciao". Per cui non capisco la gente che passa ore al telefono a meno che non abbia una questione particolarmente importante da comunicare, comunque il telefono è pur sempre il telefono, senti la voce di una persona, ci interagisci...ma lo squillino...mi dite di che cazzo sa lo squillino? che cazzo vuol dire? perchè esiste?
Ora, finchè è uno squillino comunicativo del tipo ti avverto che son sotto casa tua, richiamami che non ho più soldi oppure uno squillin cheo sta per sì dopo un sms interrogativo. Ma son gli squillini fini a sè stessi quelli che non comprendo, quelli che di per sè non vogliono comunicare nulla, solo uno squillino. E ai quali, secondo l'antico e venerato codice degli squillini, si deve rispondere prima possibile con un altro squillino che di per sè non comunica niente se non "ho ricevuto il tuo squillino fine a sè stesso e con questo squillino fine a sè stesso ti notifico il messaggio ricevuto".
Cazzo, ma chi fa sti squillini e li fa anche a me a tempo perso...ma si rende o non si rende conto di quanto rompono i coglioni? Magari potrei aspettare una telefonata importante, che so, dal papa, squilla il telefono e dico...ooh, finalmente ecco Ratzinger e invece niente, il telefono smette di squillare, era solo uno squillino fatto da uno che non si sa come mai ha il mio numero, col quale non parlo da decenni, toh, il mio fidanzato delle elementari che ha detto: massì, facciamo gli squillini a tutte le persone che ho in lista e con cui non parlo mai.
Poi ci son gli squillomani, quelli i quali continuano a squillarti finchè non fai lo squillino di risposta e magari tu sei in un momento in cui non puoi rispondere (sei al cesso/stai guidando/ti stai facendo la doccia) e questi continuano a martellarti psicologicamente, a logorarti perchè non è tanto lo squillino che ti manda ai pazzi, ma l'attesa del PROSSIMO, visto che tu al primo non hai risposto.
Ci son poi gli squillini subdoli. Quelli di quando hai il cel spento. Lo riaccendi e ti arriva l'sms di notifica che il tale tizio caio ti ha chiamato mentre avevi il cel spento. Allora dici: cazzo, che sarà successo perchè tizio caio ti chiama a quest'ora, quando è un mese che non lo sento? mica sarà successo qualcosa? E senza altro esitare che fai? Richiami tizio caio, il quale non ha niente da fare, niente da comunicarti e ti risponde con voce placida alla domanda "mi avevi chiamato?" "noo, era solo uno squillino ma già che ci siamo come stai? tutto bene?" (sì, già che ci siamo...ora che ti ho chiamato io ci stai al telefono eh brutto pidocchioso?)
Per non parlare di quanto sono irritanti gli squillini ricevuti da altre persone che ci circondano. Che so, mentre sei con amici a guardare la tv e d'un tratto, nella scena clou di un film dell'orrore eccoti il rumore delle acciaierie di Biella, il tono di chiamata che il tuo amico per fare il figo ha messo sul cellulare scaricandoselo direttamente da internet. Lo chiamano per qualcosa di importante? macchè, solo uno squillino.
Ecco, a questo punto io voglio lanciare una petizione. Una richiesta al governo di abolire gli squillini non strettamente necessari, di vietarli, pena multe a partire da 500 euro...
No, non mi prendete per matta, sono solo una che oggi durate la pennica è stata svegliata da uno squillino...

venerdì 16 febbraio 2007

Polemica

Ovvia, dopo qualche ora di sconforto e una bella dormita son tornata la solita di sempre, anzi più agguerrita.
Avete capito bene: è uno di QUEI post. I post polemici della Marta. Come farne a meno?
Devo ammettere che a volte zuzzurellando col telecomando mi capita di flasharmi davanti alla stupidità adolescenziale messa in evidenza da MTV. I programmi che più mi lasciano a bocca aperta son quei format americani che trasmettono qui in lingua originale con dei sottotiltoli probabilmente ottenuti traducendo col traduttore di google, dal momento che non torna un cavolo in italiano.
Comunque, se ne vedono delle belle. C'è quella trasmissione cretina dell'appuntamento a tre in cui alla fine la fiettina o il fighetto di turno devono decidere chi mandare a casa, dove i pomiciamenti e le toccate di poppe si sprecano, quella del pullman pieno di ragazzi che si alternano nell'appuntamento con la troiettache li manda tutti a casa se non hanno le scarpe intonate al colore di capelli, quella degli sfigati che escono con delle fiche da paura e ci devono provare, quelle dei ragazzi che si scarrozzano a un appuntamento le mamme di potenziali ragazze...
Come non parlare poi di Pimp my ride, il programma che per primo dopo il film Fast and Furios è riuscito a dare un nuovo senso al termine "tamarro" facendo montare a rapper di dubbio gusto caminetti e piscine nei cassoni dei pickups?
La cosa più fastidiosa di queste trasmissioni, a parte i sottotitoli, l'ovvietà delle situazioni etc è che queste FAVE vogliono farci credere che si tratti di situazioni REALI quando si vede bene che son fintissime. Ma per favore!!!
Comunque, oggi mi son imbattuta per la prima volta in questo nuovo programmone che ho trovato ancor più stupido ed irritante degli altri e che secondo me sa esaltare benissimo la stupidità che gli americani si ostinano ad esportare. Ora, il titolo non lo so.
Da che ho capito si tratta dell'organizzazione del party dei 16 anni, quindi della loro "maggiore età" (in un certo senso) di pischelli viziati che voglion fare una festa indimenticabile perchè tutti si accorgano di loro. E allora vai di liste di invitati chilometriche dove vengono inclusi cani e porci purchè di bell'aspetto e popolari, vestitoni stile bomboniera per le ragazze, limousines, palloncini e chi più ne ha più ne metta. Il tutto si conclude con il momento clou della serata, quello in cui il papy con portafogli a fisarmonica regala al suo "angioletto" (una sedicenne superesaltata che strilla come una gazza e saltella in un vestito che contiene a stento due pere flosce e 4 kg di lonza inguainati nel tulle) una porsche con tanto di fiocco stile confezione regalo. (che sicuramente la figlia in questione, essendo una benemerita decerebrata, sfracellerà contro il primo platano che trova.)
Ma io mi domando e dico...ma che trogolaio è questa? ma che messaggio diamo? Ora io non voglio rientrare in quella categoria di gente perbenista che dice "ma nessuno pensa ai BAMBIIIINI!" ma cazzo, guardiamoci negli occhi. O che è roba da trasmettere questa?
Quale sarebbe il messaggio? che se sei ricco sei popolare, se sei povero non ti caca nessuno? (che poi alla fine è la verità ma noi poveri che guardiamo MTV le vicende dei ricchi dobbiamo avere pure il diritto di una rivincita!)
O chi è di comuni mortali che si può permettere una festa simile?
Io mi ricordo la mia festa per i 18 anni, fatta nel mio giardino, uno spumantino e qualche tartina, un paio di foto con una macchinetta usa e getta, una decina di amici e poi tutti a letto perchè andare al ristorante o fare le cose in grande mi metteva male...e il giorno dopo, altro che Porsche! tiè, la bella 126 rossa fiammante della mì nonna che non la guidava più perchè cieca come una talpa con dietro ancora un numero di grandhotel dove campeggiava Grecia Colmenares.
Ma questi son i 18 anni veri!! macchè strafestone e vestiti di gala!
Che poi vedendo il programma pensavo: mah, ora succederà qualcosa che manderà all'aria i piani di questa squinzia idiota e antipatica...e invece nulla, tutto perfetto...
Ecco, io voglio proporre ai produttori di cambiare un po' il programma. Organizzate sì il megafestone a questi rincoglioniti in età puberale, ma in un modo diverso, che so, appena arriva la festeggiata col suo abitino rosa bombonieroso fate cadere dall'alto addosso a lei una bella paiolata di merda. Poi, mentre tutti trepidanti guardano il palco in attesa del super mega special guest fateci salire qualcuno di veramente figo, altro che cantanti di fama (ehm...quale fama?), che so, il prozio rincoglionito prelevato dalla casa di riposo...Infine, non fate trovare la porsche fuori dalla festa, che tanto,come ho detto prima, sarà fracassata contro un platano nei prossimi 3 giorni, ma una bella 126 fiammante con tanto di P di "principiante" dietro...Allora sì che il vostro programma del cavolo riscuoterà maggiori ascolti!!

"E ora?"

Sempre la stessa sensazione quella che ho oggi, la stessa che provo ogni volta che un qualcosa di particolarmente impegnativo a cui mi son dedicata si conclude. E' una sorta di grande vuoto dentro di me nel quale campeggia una sola domanda: "e ora?".
Mi succedeva tutte le volte che avevo dato un esame, e adesso anche il giorno dopo che è stato rappresentato uno spettacolo al quale ho preso parte. "E ora?" ora cosa faccio? dove vado? a cosa dedico il mio tempo?
Beh credo che sia normale. Per un certo periodo tutte le energie di una persona sono rivolte a una sola cosa...e di colpo...puf, quella cosa è stata fatta, non c'è più niente da fare e uno non sa più dove ridistribuire le proprie energie.
Se sto così adesso, figuriamoci dopo che avrò discusso la tesi.
Certo, mi dico, la vita delle persone è proprio vuota...terribilmente vuota se basta così poco: dare un esame, rappresentare uno spettacolo, per sentire di nuovo un baratro di nulla aprirsi sotto i piedi.
Cazzo, è duro vivere la vita se non hai nulla di impegnativo e stressante dietro a cui correre dietro, da maledire, per il quale lottare, spaccarsi la schiena. Così, necessariamente, una persona è obbligata a cercarsi un altro impegno, e poi un altro ancora...per non sentirsi vuota, per non sentirsi niente..
Così la gente salta da un impegno all'altro, da uno stress all'altro...e da un amore all'altro. Anche in amore se ci si pensa bene è così. Una volta che la persona che avevi, verso la quale riversavi il tuo amore e le tue energie se ne è andata...si apre il baratro sotto i tuoi piedi... ma non perchè non sei più amato, no... è perchè se non hai qualcuno da amare, che ti tenga "la mente impegnata"...inevitabilmente ti senti vuoto. Per cui dopo i piantini di rito, via a cercarsi qualcosa di nuovo da fare, che ti impegni, spesso e volentieri un altro amore...o talvolta che so, un nuovo hobby....come mai secondo voi il decoupage (Dio lo maledica!) va così di moda?
A volte ho paura di credere che quello che penso sia vero...ovvero che la vita è un sacco vuoto da riempire e che l'amore è solo una cosa come un'altra per riempire questo sacco.

mercoledì 14 febbraio 2007

Giornataccia

Oggi mi va proprio male, sono di pessimo umore e il mio spirito non mi sostiene come le altre volte.
Mi sento febbricitante, avrei voglia di starmene chiusa in casa come un animale nella sua tana ma non posso.
Quando sto così mi sento vulnerabile a tutti i livelli, da tutto e tutti e uscire mi mette a disagio.
Solitamente sti periodi di merda vanno da un minimo di uno a un massimo di 5 giorni, però ne son sempre uscita. Quello che mi domando è quale sia il mio vero io, se quello triste o quello solare e sarcastico che davanti alle difficoltà mostra un sorriso sardonico.
A volte mi sento forte, sento che potrei fare di tutto.
Oggi no, mi sento debolissima e tanto sola. E mi domando se solo nei giorni come oggi io veda le cose per come stanno davvero, e cioè che sono sola e debole davanti a questa vita che mi investe, che è più forte di me.
Vorrei un segnale, magari anche da un'altra galassia, a ricordarmi che ce la posso fare, anche da sola. Perchè se me la so cavare da sola, vuol dire che me la saprò cavare sempre.
Però cazzo quanto è dura essere da soli!
Strani pensieri...

martedì 13 febbraio 2007

Lo sculo e la faccia a bischera

Chiedo perdono a TUTTI i miei fedeli lettori (che se tanto mi dà tanto saranno due: la Laura e Fabry) ma ultimamente non ho avuto "ispirazione" per scrivere qui.
Beh neanche oggi mi sento particolarmente ispirata, ma volevo portare alla vostra attenzione di giovani e intrepidi lettori i due LEITMOTIVE (grazie Lau per il plurale) della mia vita, o almeno degli ultimi periodi: lo sculo e la faccia a bischera.
Allora, che io sia abbastanza jellata lo si sa da quei tanti piccoli particolari che costellano la vita di tutti i giorni, che so, a 19 anni col mio primo ragazzo giro per Firenze mano nella mano, attraversiamo una via al cui angolo un vecchietto scaracchia e mi becca piena in testa... vo a Pisa per farmi rendere la tesi dal prof e il prof ha inavvertitamente dimenticato DUE tesi sulle 10 che doveva restituire...e una era la mia! Oppure ancora, esco senza ombrello, c'è il sole, dopo 10 secondi il diluvio e altre bagattelle simili.
Uno dirà: la sfiga è soggettiva, bella fava, te ti senti sfigata e te la chiami. Io gli dico: no, la sfiga è la negazione della statistica! Lo sfigato è colui che quando ci son pochissime o quasi nulle possibilità perchè qualcosa possa andargli male, gli va male lo stesso.
Ecco la mia ultima sfiga dunque. Quanti giorni ci son in un anno? 365 (se l'anno non è bisestile). Di questi 365 dico io quanti sono importanti, fondamentali? io direi non più di 5. E per importanti/fondamentali intendo giorni tipo quello in cui dai l'esame di stato (gli esami all'università han sempre più appelli quindi non contano), quello in cui parti per le ferie con l'aereo, quando discuti la tesi, il giorno del tuo matrimonio, il giorno del matrimonio della tua migliore amica o tutte ste cose che hanno in comune una sola lurida caratteristica: sono tutti eventi IMPROCRASTINABILI ai quali non puoi mancare.
Ci son 365 giorni, no? con 365 giorni quando se non 2 giorni prima di un evento simile ai suddetti (tranqui, non mi sposo!!) una pora fava si deve ammalare?
E già prima di questo lieto evento schiumavo di rabbia per un'altra cosa.
Ma io c'ho la faccia a bischera?
No, davvero, rispondete, c'ho la faccia a bischera? Perchè se ho la faccia a bischera si spiega tutto. Nel senso. Com'è che se c'è da far fare a qualcuno qualcosa, che so, chiedere un piacere particolarmente rompicoglioni, che impegna molto, che non è retribuito etc tocca sempre a me? come mai la gente si rivolge sempre a me?
Che io fossi bischera lo sapevo...ma credevo che sta cosa non fosse esternata agli altri...e invece...cazzo, si deve vedere dal mio viso, questa caratteristica deborda dai miei lineamenti! aiuto, ho la faccia a bischera, tutti se ne accorgono e nessuno mi salverà da incombenze!!
Ecco come mai tutte le ultime rotture di coglioni...fra i quali annovero anche l'impegno improcrastinabile che ho fra due giorni.
Cristo solo sa quanto vorrei starmene qui a scrivere magari anche le stesse cose che sto scrivendo...ma con la mente sgombra, libera dall'angoscia di questa cosa che pende sul mio collo come una ghigliottina. Pensare alle mie cose, o magari anche a nulla, senza l'ansia per questo spettacolo...e per l'influenzella...
Son tornata dalla vacanza sulle nevi da due settimane e già vorrei ripartire. Ecco la vera faccia bastardona della jella. Vai in vacanza due volte l'anno e quando ti capita la max concentrazione di rotture di coglioni? la settimana immediatamente dopo, chiaro!!!!
Così il relax conquistato in montagna...puf, sfumato in una settimana...
Ma ora sapete cosa farò? Porterò a termine la mia "missione", poi prenderò un cartello e l'appenderò qui, proprio sopra la mia grande faccia a bischera, con la scritta CHIUSO PER FERIE.

giovedì 1 febbraio 2007

Sepolta fra ghiaccio e sabbia

Oggi mi sento così. Sono sulla spiaggia ma ho freddo, sto gelando. Il ghiaccio mi ricopre e mi immobilizza, ma allo stesso tempo la sabbia mi graffia la pelle e mi prosciuga.
Che sensazione assurda! mi pare che nulla sia reale, che nulla conti, tanto vale ripassare domani dalla vita che oggi non c'è niente che mi interessi.
In casi analoghi mi son trovata a passare la giornata a dormire, sempre che i miei impegni me lo permettessero. Oggi di dormire non ho voglia. Ho voglia di fissare il vuoto, e vedere se si apre uno spiraglio.
A dire la verità sbaglio a dire "casi analoghi" perchè così non mi ci ero mai sentita. Ricordo una sensazione simile, anni luce fa; il mio ex mi aveva lasciato il giorno prima, e la cosa mi aveva preso alquanto in contropiede. Non avevo stimoli, tuttavia cercavo senza troppa convinzione uno svago, qualcosa da fare, per non pensare. Viaggiando in macchina cambiavo stazioni radio in contuazione e mi pareva di vedere il mondo attraverso tante luci e colori che cambiavano continuamente prospettiva, come attraverso un caleidoscopio. Sarà che quando non te ne frega niente di nulla ti guardi intorno con gli occhi più aperti e noti sottili differenze che non notavi quando invece credevi che la vita valesse qualcosa.
Beh io comunque oggi credo che la vita valga, a differenza del giorno in cui l'ex mi aveva lasciato, anche perchè da allora (più o meno era lo stesso periodo dell'anno, se non ricordo male) ho fatto molta strada, e tutto grazie alle mie due gambette, nessuno mi ha portato mai sulle spalle.
No, oggi mica son disperata,è questo lo strano! Anzi, è pure una bella giornata visto che il prof mi ha approvato il capitolo della tesi ed era tutto quello che volevo! Ma niente mi tange, chissà come mai.
Solo che mi fa strano vedere il mondo così, anche se solo per pochi giorni nel corso di una vita. Vedere il mondo dall'esterno, attraverso una cortina di ghiaccio e sabbia.