venerdì 19 marzo 2010

Un'esperienza da non ripetere mai mai più


Innanzitutto mi scuso coi 4 gatti che mi leggono se ormai fra un post e l'altro passano die mesi ma il fatto è che...boh, non lo so, forse c'ho poca ispirazione, forse c'ho poco tempo, forse entrambe le cose.
Da circa 3 settimane sono a casa da uno dei lavori che facevo, quello che svolgevo in ufficio e per adesso continuo a dedicarmi agli altri che mi sono rimasti direttamente da casa.
Così, dopo circa 3 anni di costanti attività fuori mi trovo a casa la mattina, senza essere in ferie o malata. E' una sensazione stranissima, sapete, mi sento fuori posto e quasi in colpa, come quando alle superiori facevo forca a scuola. La vita al mattino è tutta diversa. Ci sono esseri che escono fuori di notte, ma ce ne sono altri che sicuramente vanno a giro solo al mattino.
Ad ogni modo una cosa l'ho scoperta: ci raccontino pure quello che vogliono ma il mattino è l'impero dei vecchietti.
Vecchietti per strada, vecchietti nei negozi, vecchietti in macchina, vecchietti al SUPERMERCATO.
Ecco, giusto a proposito di supermercato. Stamani mi alzo piena di buona volontà e faccio una riflessione che a me pareva logica: se invece di andare di venerdì pomeriggio a fare la spesa alla coop, che c'è il mondo, ci vado di mattina di sicuro non trovo NESSUNO e faccio in un attimo. Ahahahah! Illusa! non avevo contato LORO, i vecchietti.
Giunta al parcheggio della Coop mi rendo conto subito che qualcosa non quadra: tutti i posti sono invasi da macchine incredibilmente obsolete e incredibilmente in buono stato che significano solo una cosa: "vecchietto a bordo"...già, dovrebbero mettere l'adesivo, come fanno quelli con i bambini.
Insomma, parcheggio a parte l'intero supermercato è un inferno. Mai visto un fitto così di nonnetti, roba che neanche alla pista del liscio alla festa dell'unità di settembre! E fra l'altro erano pure vestiti in tenuta "grande evento" proprio come alla festa dell'unità: pantalone buono e cappellino per lui, gonna a pieghe e chili di lacca per lei.
Già di per sè odio fare la spesa in ambienti affollati: carrelli ovunque che vengono a sbatterti addosso, casino nei reparti più "gettonati" come la macelleria o il frutta e verdura, file interminabili alle casse, ma avevo sottovalutato l'effetto NONNO.
In partica la situazione è la stessa, solo incredibilmete più lenta.
Fra la selva dei vecchietti mattutini alla coop due categorie in particolare sono temibilissime: la coppia di coniugi e il signore anziano da solo. Già, perchè la signora anziana da sola generalmente è pratica, efficiente, e se si vuole anche rapida in un certo qual senso...ma le altre due tipologie sono allucinanti!
Una coppia di anziani coniugi sta insieme da una vita e pertanto ha i ruoli ben definiti in ogni occasione, figurarsi a fare la spesa! Qui la donna procaccia il cibo mentre l'uomo l'accompagna e l'aspetta. Queste semplici operazioni possono essere svolte in due modalità ambedue fastidiose:
1) La donnina concitata trotterella di reparto in reparto con aria sicura a prendere ciò che serve mentre il marito l'attende fuori, con occhio sbarrato, a bordo della propria automobile ferma in un angolo improbabile del parcheggio che rende arduo il passaggio a chiunque.
2) La donnina concitata trotterella di reparto in reparto con aria sicura a prendere ciò che serve mentre il marito l'attende dentro, con occhio sbarrato, alla guida di un carrello fermo in un angolo improbabile del supermercato che rende arduo il passaggio a chiunque.
In entrambi i casi il problema è causato, ovviamente, dal marito e dall'assurda postazione dalla quale aspetta la moglie: pur impedendo il passaggio a chicchessia se ne sta piantato lì in mezzo e non c'è forza sulla terra capace di spostarlo. L'unica è aggirare l'ostacolo e passare da un'altra parte e quand'anche una persona riuscisse nell'ardua impresa non deve sottovalutare la seconda temutissima tipologia di utenza anziana del supermercato: il vecchietto da solo.
Ora anche qui occorre fare una distinzione: i poveri e teneri vedovi sono generalmente rapidi e indolore, quasi dei terminator della spesa: focalizzano l'obiettivo, lo prendono, lo mettono nel carrello e via.
Ma i peggio, quelli a cui mi riferisco io, sono i vecchietti sposati con moglie arcigna che li attende sulla soglia di casa, pronta a criticare i loro acquisti sbagliati.
Questi poveri uomini sono secondo me terrorizzati dalle proprie mogli e dai loro eventuali rimproveri, per cui cercano di azzeccare il tiro come meglio possono, onde evitare inutili e acidi rimbrotti. Per questo motivo passano ore...ORE(!!) al banco carni per scegliere il pezzo di vitellone migliore, quello che sia tenero, in quantità sufficiente per bastare a lui e alla moglie senza avanzare, fresco, non contenga impurità e abbia il miglior rapporto qualità-prezzo. In altre parole un'impresa.
Lo stesso fanno praticamente negli altri reparti, solo che a volte i poveretti son talmente vessati dal pensiero ossessivo della moglie e talmente confusi che li ritrovi a "crissare" nei luoghi più improbabili, impedendoti il passaggio o l'acquisto di quella cosa di cui non puoi proprio fare a meno (già, perchè chiedere permesso o speronarli con il carrello non serve assolutamente a smuoverli dal loro torpore) ecco, giusto per fare un esempio, mi potete spiegare che cavolo ci faceva quel vecchietto stamattina alla coop fermo come un palo davanti allo scaffale degli assorbenti interni?
L'epopea della spesa il venerdì mattina si conclude, come è ovvio che sia, alle casse, dove incontri di nuovo le stesse persone in atteggiamenti simili e altrettanto fastidiosi. La coppia, con la moglie che dispone le cose ordinatamente sul nastro e il marito fermo, il carrello tutto storto che ti punta dritto nel costato, lo sguardo perso nel vuoto ma la mano sul portafogli, pronto a pagare e a svignarsela.
Poi c'è i vecchietto, che non si sa come è riuscito a smuoversi dal torpore e a raggiungere la cassa senza altri intoppi, che, dopo aver disposto le cose sul nastro nell'ordine in cui la moglie vuole leggerle sullo scontrino, srotola le borsine di stoffa fornitegli diligentemente dalla compagna per evitare di spendere i soldi in quelle borsacce di nylon che si rompono subito.
Così, finalmente, dopo un'ora circa, riesco anche io a pagare, imbustare e fuggire. E già che ci sono metto su nello stereo della radio un po' di Pantera che tutto questo fare la spesa mi ha istigata ben bene alla violenza.

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