venerdì 13 luglio 2007

Un evento che di nicchia non è di sicuro

Salve, in questi giorni come molti sanno a Pistoia si tiene il Pistoia Blues...(è chiaro che si tenga a Pistoia, se si teneva a Bonelle era il Bonelle Blues che discorsi!). Sono ormai molti anni che la mia ridente cittadina ci regala questa manifestazione, contro la quale non ho proprio nulla, anzi, mi piace perchè almeno 3 giorni l'anno questo mortorio sembra riprendere vita.
Salvo le rare volte che in questo periodo sono stata in vacanza di Blues me ne sono vissuti un sacco e sotto molte forme: da spettatrice dei concerti, da acquirente dei mercatini, da passante, da aiuto-venditrice a un banchino del mercatino, da venditrice io stessa a un banchino del mercatino e (esperienza veramente agghiacciante) come cameriera di un ristorante in pieno centro!! Diciamo che mi manca di fare la roadie e la cantante blues (ma visto il mio fisicuccio e la mia orrida voce nessuna delle due ipotesi suddette dubito si avvererà mai).
Insomma, ormai lo dicono in tanti e io lo confermo: il Blues è decaduto alla grande sotto molti aspetti.
Ricordo tanti anni or sono quando passeggiavo per la città odorosa di incensi e altro e osservavo meravigliata i personaggi pittoreschi che si aggiravano per le strade...molti dei pistoiesi doc, spocchiosi e diffidenti, non vedevano di buon occhio questa iniziativa. "eccoci, arrivano i sudici del blues" si sentiva dire davanti al Ducale "attenti, viene tutta quella gentaglia"...ma ora, mi domando e dico, salvo alcuni coriacei che son rimasti fermi sulle loro posizioni, dov'è finita tutta questa gente che lo criticava?
E' presto detto...in questi 3 giorni tutti i peggio fighetti pottini si trasformano come per magia nei fricchettoni dell'ultimo minuto.
Roba che secondo me se le studiano a tavolino!! Già me li immagino, a 3 mesi dal festival questi tipi, avvezzi alle discoteche bene della Versilia dove c'è "tanta bella gente" che ti fanno? Prendono un paio di pantalonacci (firmati) da casa, scuciono la marca richmond, li fischiano al macero nel cestino dei panni da lavare insieme a calzini coi quali sono andati in palestra senza mai cambiarseli per due settimane di fila e li lasciano lì, dove i batteri si moltiplicano (come ci ha insegnato bene la pubblicità del Napisan Plus) per ritirarli fuori il primo giorno del blues.
Ai pantaloni poi abbinano un paio di ciabattacce (in realtà sono di Gucci e le hanno pagate un occhio della testa lo scorso anno ma con astuzia son riusciti ad adattarle all'occasione, cucendoci sopra con la spillatrice pezzi di spazzatura e tenendole ai piedi mentre camminavano da piazza del Duomo a L'Orsigna e ritorno per 3 settimane a fila)e una maglietta rubata all'imbianchino che gli ha ridipinto la facciata della casa. Per concludere l'opera, dopo essersi legati in vita un cordino con moschettone preso a prestito dal loro vicino che ha fatto il militare negli alpini a mò di cintura, prendono un jambe della Chicco, riempiono un cartone di Tavernello di Morellino di Scansano d'annata e sono pronti.
Alcuni di loro me li vedo già a ricercare nei diari della smemoranda delle superiori i numeri telefonici dei loro compagni di classe che disprezzavano, quelli fricchettoni, per chiedere se per caso hanno dell'erba da vendergli, e il gioco è fatto.
Così te li vedi fricchettoneggiare in giro come i primi dei fricchettoni, loro ai quali del blues non importa un tubo, manco sanno chi suona ai concerti, manco ci vanno ai concerti perchè costano(quelli sì, le scarpe di Gucci no!).
Ora, il vederli in giro non mi fa nè caldo nè freddo, sono abituata alle loro facce, li riconosco anche sotto un quintale di finti rasta fatti coi capelli della barbie delle loro sorelline. Quello che mi fa dare di matto, ma veramente di matto, è quando, presi da un raptus eccessivo di finta fricchettonaggine, iniziano TUTTI insieme e TUTTI rigorosamente ubriachi, a suonare i loro bonghi.
Cazzo, non ce n'è uno che vada a tempo! Fanno un trogolaio incredibile, un casino, un frastuono, la negazione del ritmo e della musica. Ognuno ha un suo ritmo al punto che è come se sentissi un'unica incessante percussione che dura per tre giorni a martellarmi gli orecchi. E nel mezzo, cosa ovvia, si crea il cerchietto dei finti invasati che tentano di ballare su di un ritmo che non può esistere.
Accetto tutto, accetto la finta fricchettonaggine ma questo è un appello serio fatto da una persona che non è nè pottina nè fricchettona: ABBOZZATELA DI SONA' I CAZZO DI BONGHI SE UN LI SAPETE SONARE!!!!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Bé...il Blues ha sempre il suo fascino...fa venire a tutti la voglia di sentirsi un po' puciosi. Anche se solo per un giorno, solo per un notte...dismettere il gessato ed andare a giro vestito come un fricchettone.
Conscio che le tue infradito domani puzzerano di piscio umano peggio di una lettiera per gatti.
Non vedo cosa ci sia di male nel tramutarsi per un giorno in qualcosa che non si è...se ciò fosse male, dovrebbero abolire pure il carnevale.
Il Pistoia Blues sarà vivo soltanto fino a che ci sarà voglia di viverlo...indipendentemente da tante cose.
Poi è normale che ci siano luoghi comuni...ci sono anche a Epifania, a Pasqua, a Natale ed ogni occasione ricorrente.
Per me solo una cosa conta: che un giorno morirò, ma non di sete.

Raf ha detto...

... viva il blues ... viva i drogati ... viva gli straccioni ...

...anke se a me il blues(la manifestazione) pare un po' peggiorata ...

... ma che me ne frega a me?