domenica 21 ottobre 2007

Un ulteriore tributo ai tamarri

Visto che sono mezza (anzi, forse tutta) influenzata e che come sempre questo accade nei week-end mi dedico a scrivere un po' di cosette sul blog.
Dato che ho riportato un po' in auge l'idea di tamarro anni '90 ho deciso di dedicare questo post (a dire il vero era un po' che ci pensavo) a colui che è stato l'idolo dei tamarri toscani della mia generazione: MARRRRCO BRRRESCIANI.
(Piccola parentesi: io non ho mai fatto parte della ghenga dei truzzi, tuttavia non sono rimasta del tutto estranea al loro movimento fra anni 90 e nuovo millennio. Ricordo ancora le volte quando io e la Sara ai primi anni di università ci vestivamo a maranza per intrufolarsi nei luoghi cult per i truzzi e fare delle grasse risate).
Dunque, Marco Bresciani, chi era costui, o meglio, chi è visto che a quanto pare è sempre vivo e vegeto? (google in questo caso mi ha dato la conferma che per certi versi il Bresciani è sempre attivo sul fronte dei tamarri).
Marco Bresciani è un dj che ha raggiunto il massimo della popolarità (???!!!) negli anni '90 nel jet set delle disco tamarre toscane. Se ben ricordo, lavorava in diverse disco truzzone della toscana centro occidentale, memorabili le sue serate al Concorde e al Pappafico e teneva un programma (Danzoterapia, mi pare) su una abbastanza nota emittente locale tutti i pomeriggi.
La sua specialità, sia dal vivo che per radio, era passare musiche, una più truzza dell'altra,intervallate da alcune rime che potevano essere delle sue invenzioni originali, oppure delle citazioni da altri dj di più chiara fama con voce da bambino dalla oscena ERRRRE ridondante.
Queste poesiole (non me ne voglia il sommo Dante se le chiamo così) erano in alcuni casi divenuti i veri e propri slogan per i suoi adepti, una torma di tamarri che lo veneravano come un dio e lo seguivano nelle sue serate.
Lo scopo di questo post è appunto cercare di ricordare, magari con l'aiuto di coloro che occasionalmente leggono questo blog, le più celebri frasi proferite da tale individuo e farsi due risate in onore dei vecchi tempi.
Ecco quelle che ricordo io. Nei commenti, se vorrete, potrete aggiungerne delle altre o apportare correzioni, affinchè questo personaggio dimenticato trovi una sua giusta celebrazione. (Un grazie speciale a Crilioz che ha contribuito affinchè questo progetto prendesse forma, aiutandomi a ricordare le frasi)
1) "Sono un alieno in missione segreta. Cerco BRRRRRResciani su questo pianeta." (questa credo sia una sua originale)
2) "E non esiste il diavolo e neanche l'uomo nero, ci sei soltanto tu che fai paura per davveRRRRRO" (come sopra)
3) "Noi siamo come il prezzemolo, balliamo ovunque" (questa mi è rimasta scolpita nella mente per la sua bruttura per cui credo sia una sua invenzione)
4) "Noi siamo come il lampo che non ti lascia scampo" (secondo me questa è stata ripresa da alcuni dj più famosi)
5) "C'era un cielo pieno di stelle, sembravan caramelle, prendine in mano una, ti poRRRteRRRà foRRRRtuna" (questa l'ho trovata sul web, la ricordavo vagamente)
6) "Vola pilota ad alta quota facci vedere il mondo da lassù" (come sopra)
7) "c'era una volta un re seduto su un sofà che disse alla sua dama, raccontami una fiaba la fiaba incominciò: c'era una volta un re, seduto su un sofà " (questa l'ha rubata, ne sono certa)
8) "E' un mo-vi-men-to che è un toRRR-men-to è una tRRRRRibù che balla tRRRRRibù che fa l'amore" (anche su questa ho dei dubbi, secondo me aveva rubato pure questa)

Questo per ora è quanto il mio cervello, annebbiato dalla tachipirina ma coadiuvato dal web e dall'aiuto di Crilioz, è riuscito a riportare alla luce dal buio di quegli anni...
Se qualcuno può gentilmente contribuire...

sabato 20 ottobre 2007

Ma puppateci la fava

Chiedo scusa per la poca femminilità del titolo ma quando ci vuole ci vuole.
Personalmente, non ho partecipato al vaffanculo day che ho guardato con un po' di diffidenza ma non posso negare di aver ammirato l'energia di Grillo quando, pur non potendo lavorare in tv se non sporadicamente a causa delle sue idee scomode, è riuscito a ritagliarsi una fetta via via più vasta dell'attenzione grazie all'utilizzo di un blog. Ci ha dimostrato che comunque internet funzionava e non solo per vedere culi gnudi o casalinghe in calore. Funzionava soprattutto per la diffusione di idee che fuori dal web o te le tieni per te o se le espirimi ti vengono messi i bavagli della censura.
Personalmente ritengo quanto fatto da Grillo un modello per chi abbia idee diverse dalla massa e la voglia di comunicarle, di condividerle.
Era inevitabile che il governo (un governo di SINISTRA, ecco il paradosso, dio che schifo!) facesse prima o poi la contromossa.
Di seguito copio e incollo quando pubblicato con la data di ieri sul blog di Grillo

"Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it"

Ecco, oltre a questo direi che c'è poco altro da aggiungere. Per quanto riguarda la mia opinione in proposito, se volete saperla un vaffanculo nazionale mi sembra troppo poco colorito. In queste situazioni qui prediligo di gran lunga il toscano/pistoiese "Ma puppateci la fava!"

venerdì 19 ottobre 2007

Lo faccio o non lo faccio?

Non sono solita postare citazioni altrui o testi di canzoni...però cavoli questa è sempre stata una delle mie preferite..e il video è geniale, riprende un film muto dal titolo (Laura, correggimi se sbaglio) "Viaggio sulla luna" dei primi del '900 (Laura, come sopra).

Questo il testo della canzone

"Tonight, Tonight"

Time is never time at all
You can never ever leave without leaving a piece of youth
And our lives are forever changed
We will never be the same
The more you change the less you feel
Believe, believe in me, believe
That life can change, that you're not stuck in vain
We're not the same, we're different tonight
Tonight, so bright
Tonight
And you know you're never sure
But you're sure you could be right
If you held yourself up to the light
And the embers never fade in your city by the lake
The place where you were born
Believe, believe in me, believe
In the resolute urgency of now
And if you believe there's not a chance tonight
Tonight, so bright
Tonight
We'll crucify the insincere tonight
We'll make things right, we'll feel it all tonight
We'll find a way to offer up the night tonight
The indescribable moments of your life tonight
The impossible is possible tonight
Believe in me as I believe in you, tonight

giovedì 18 ottobre 2007

Comunicazione di servizio sul post precedente

Mi comunicano dalla regia che il vero verso del truzzo quando si esaltava non era solo l' oooo-oooo-oooo ma anche il famosissimo EEEEE! - OOOOOOO! RIEEEE! - RIOOOO!
Grazie Giova. Purtroppo la mia memoria a volte fa cilecca, come ho fatto a dimenticarmene!!!

mercoledì 17 ottobre 2007

Non ci sono più i tamarri di una volta. Dedicato ai maranza della mia generazione

Ebbene sì, a soli 27 anni posso dire che sono vecchia.
A mio parere, una persona si rende conto d'essere invecchiata quando si rende conto che le cose non sono più come se le ricordava ma che anzi si sono evolute in fretta.
Nella fattispecie torno a scrivere sul blog dopo un periodo di impegni vari in seguito a una breve riflessione fatta l'altra sera con la Sara dopo essere stata a ballare in un locale.
Non essendo un'amante delle disco-e men che meno della gente che le popola- vado di rado a ballare, quindi quando ci capito mi soffermo a guardare la gente con lo stesso stupore più o meno che potrebbe avere un alieno piombato con la propria astronave direttamente in uno di quei locali.E in effetti tale mi sono sentita.
Quando ero una teen ager (bei tempi ma mica poi tanto) girovagavo un po' per le varie disco della zona. Alcune erano più "bene" altre più "scazzone" comunque su una cosa non ti potevi sbagliare: la presenza dei tamarri.
Che questi costituissero il 99% della gente presente (come nel caso del Concorde che vantava le serate animate dal sempiterno Marco Bresciani...già, che fine ha fatto questo idolo dei truzzi? Se qualcuno lo sa può cortesemente dirmelo?) o il solo 5% i maranzoni erano una certezza.
Immancabili come l'influenza sotto le feste di Natale, questi mitologici personaggi arrivavano in discoteca con le seguenti modalità:
a) accompagnati dai genitori che li lasciavano a un paio di km di distanza dall'entrata perchè, si sa, andare a ballare accompagnati dai genitori non fa onore ad un tamarrone doc
b) a sciami di scooter truccatissimi e rumorosissimi stile sbarco in Normandia
c) A gruppi di 3 su un'ape (due nell'abitacolo e uno seduto sul cassone che rimbalzava ad ogni buca)
d) a bordo di una punto gialla guidata dal capotamarro diciottenne patentato
Appena entrati nel locale, subito si facevano riconoscere per 3 precise caratteristiche: il casino che facevano, l'abbigliamento pacchiano e il loro inconfondibile modo di ballare.
Per quanto riguarda il casino, questo veniva alimentato dal loro stesso essere in un gruppo -solitamente numeroso- di personaggi che si autoesaltavano a vicenda e da beveroni alcolici di dubbia qualità. Il casino fatto dai tamarri in discoteca era un must: si andava dalle grida quando passava una bella ragazza, ai fischi, alle risse, agli immancabili cori costituiti per lo più da (ooo-ooo-ooo) quando mettevano le canzoni più truzze.
L'abbigliamento del tamarro fra la fine degli anni 90 e i primi anni del nuovo millennio era per lo più contraddistinto da pantaloni plastificati ultrafruscianti in colori improbabili (giallo canarino, arancio, verde pistacchio) abbinati a magliettine striminzite, la buzza da bevitore ben in evidenza, con imbarazzanti e pacchianissime fantasie (righe fuxia e gialle, quadrettini verde acido e celestini) e piumini coloratoni con cappucci di pelo.
Come accessori un'immancabile catena alla Tony Manero al collo e gli occhiali da sole (di notte. in disco.) appunto detti "a maranza", dalle gigantesche dimensioni e con la montatura solitamente in colore bianco.
I capelli del truzzettone spiccavano fra le teste dei presenti in disco per il colore (molto di moda le meches giallo-arancio)ma soprattutto per le dosi industriali di gel grazie al quale, attraverso una sapiente manipolazione della chioma, riuscivano a creare teste puntute e solide come la roccia.
Per quanto riguarda il modo di ballare invece, mi ricordo in particolare alcune variazioni sul tema:
a) ballo base: il tamarro, avvolto nei suoi abitini striminziti, faceva scivolare velocemente i piedoni per terra senza piegare le ginocchia (e del resto come cazzo potevano fare a piegarle, inguainate com'erano nella plastica dei pantaloni) muovendo le braccia a robottino e roteando la testa ingelatinata ed irta da una parte all'altra.
b) ballo del bevitore: il tamarro, già alticcio, ballava il ballo base con la schiena semiappoggiata al muro, muovendosi un po' meno a scatti e reggendo in alto nella destra un bicchiere colmo di non si sa che cocktail mortale, rovesciandone il contenuto un po' qua e un po' là e bevendone il rimanente.
c) Ballo sincrono: due tamarroni amici saltavano in pista e proponevano la loro coreografia, costituita dal ballo base più alcune varianti di loro invenzione sicuramente provate insieme nella loro cameretta una domenica pomeriggio. Era incredibile vedere una perfetta sincronia fra loro mischiata alla loro totale incapacità di seguire il ritmo della musica.
d) Ballo dell'accoppiamento: il tamarro adocchiava una bella ragazza. Puntava gli occhiali nella sua direzione (dove puntasse gli occhi era difficile dirlo, date le lenti scure) e improvvisamente i suoi movimenti si facevano più fluidi e meno scattosi. Invece di muovere i piedi come se stesse eternamente scivolando sul posto, iniziava a muovere il pacco con risultati imbarazzanti.
e) Ballo Dio Bonino come spacca questa canzone: ballato dai tamarri solo quando il dj si degnava di mettere una di quelle canzoni orrende che costituivano i loro inni nazionali. Immancabilmente tutti si mettevano a gridare ballando il ballo base con l'aggiunta di coretti e mani levate al cielo come se avessero voluto tirare ceffoni all'aria.

Questi i tamarri che ero abituata a vedere. Erano una sicurezza: ovunque andassi li trovavi, in qualsiasi posto c'erano almeno 2 persone del genere.
Poi sono cresciuta...che ne è stato dei tamarri? Quelli "dei giorni nostri" si sono per lo più convertiti a una vita normale. A ballare ci vanno di rado. I tamarri della mia età oggi sono tristi, lampadati e vestiti come le persone modaiole ma con meno classe e più chiazze di sudore.
I neotamarrini invece imitano semrpe di più i rapper americani ma fanno troppa poca scena al confronto dei nostri.

Che tristezza pensare che si è invecchiati ma soprattutto che i maranza come li conoscevo io si sono estinti!!!