lunedì 28 aprile 2008

Ora o mai più

Molti potranno giudicarmi stupida o esagerata, ma che ci devo fare, io sono così.
Credo sia normale provare questo stato di agitazione, di tensione e di apprensione nel giorno che precede la discussione della tesi.
La mia paura, la mia tensione però va al di là di questo.
Per molti la tesi è un momento come un altro. Non per me, che ho lottato tenacemente per anni per potermi laureare.
Fin da bambina sognavo di poter continuare gli studi col percorso universitario, e questo non per far precedere il mio cognome da un bel Dott. o per trovare un lavoro che mi permettesse di guadagnare tanti soldi (anche da piccola ero disincantata abbastanza da sapere che un dottore è uno stronzo come tutti gli altri e che la disoccupazione è un problema che affligge soprattutto i laureati) ma per il mio amore per gli studi, la mia fame di conoscenza.
Alla fine di questo percorso posso dire che sì, un po' di conoscenza l'ho ottenuta proprio grazie al percorso di studi universitario, ma la maggior parte delle cose che so le ho imparate fuori dai banchi del dipartimento.
Le ho imparate andando a Pisa, facendo la pendolare ogni giorno per diversi anni, aspettando il cambio a Lucca con un freddo gelido o con la pioggia e studiando sulle poltrone sporche del treno.
Le ho imparate rimanendo coriaceamente attaccata al vecchio ordinamento, quando tutti mi dicevano "passa al nuovo", dando tutti gli ultimi esami da non frequentante con professori di cui conoscevo a malapena il volto.
Le ho imparate preparando esami immensi con le compagne di sempre, la Sara, la Laura, la Bene, passando giornate con loro a ripetere, a bere caffè, a fumare sigarette e a fare schemi perchè ci entrassero le cose in testa e soprattutto a ridere.
Sempre con loro, correndo da una parte all'altra di Pisa su una 126 minuscola, ridendo come delle matte.
Ho imparato tanto in tutto questo tempo che ho dedicato alla mia tesi, aprendo manoscritti polverosi e sfogliando le pagine che odorano di giacca di pelle, scrivendo pagine e pagine davanti a questo stesso computer, andando a ricevimento dal prof tutti i giovedì, attendendo per ore in piedi nel corridoio strettissimo e privo di sedie.
Domani tutto questo finirà e ho tanta paura. Non ho paura di fare una figura di merda davanti alla commissione, questo l'ho già messo in conto. Ho paura di quello che verrà dopo. Quando mi chiederanno che lavoro fai e non potrò più usare come alibi della mia disoccupazione la parola "studente".
Quando non avrò più un piano di studi da seguire ma sarò libera, un altro laureato immesso in un mondo del lavoro già saturo.
Quando studiare significherà preparare concorsi per entrare per qualche mese in un qualche ente statale, pur sapendo che, con molta probabilità, quei 3 posti disponibili sono già stati assegnati.
Da domani non ho più scuse.
Mi sento come un animale nato e cresciuto in cattività che improvvisamente viene liberato in una giungla.
Questa sono io, Marta, a poche ore dalla discussione della tesi.

5 commenti:

CRAMPO ha detto...

Come quello che hai imparato l'hai appreso giorno per giorno vivendo e non solo da quello che ti hanno insegnato in aula, così la discussione di una tesi non farà della Marta una persona diversa.
Sulla carta avrai un titolo in più, quel Dott. che qualcuno può credere importante ma che è solo un altro passo della strada che stai percorrendo. Dopo la discussione della tesi il tuo percorso continuerà come è sempre continuato dopo altre prove difficili che hai superato prima di oggi e che adesso, guardandoti indiatro ti sembrano cose di poco conto, perchè appunto già superate. Adesso sei sulla cima di una collina e stai per scollinare, vedi poca strada davanti a te e hai paura di quello che ci potrà essere dilà. Ma dilà ci saranno come sempre altre colline con le loro salite e le loro discese e sono sicuro che riuscirai a trovare una bella strada e non avrai problemi ad affrontare le prossime salite che incontrerai.
Lo sò perchè ormai ho imparato a conoscerti e anche se ti lamenti sempre e fai un monte di polemica su tutto quello che ti si para innanzi poi so che stringi i denti e continui ad andare avanti perchè sei una tipa tosta, anche se certe volte dentro di te ne dubiti, ma lo sei e sono orgoglioso di te e sono convinto che ce la farai in ogni strada tu deciderai di prendere.

Gattafruata ha detto...

Grazie Crampo! Lo spero.
E spero anche che lo "scollinare" che intendi tu non abbia lo stesso significato che gli dà mio padre che quando dice "poeraccio, ha scollinato" vuol dire più o meno ha dato di matto...
Certo che a volte fai dei bei discorsetti eh...dovresti lavorare per berlusconi e scrivergliene un po' anche a lui, così la smette di dire puttanate

CRAMPO ha detto...

No no intendevo proprio "scollinare" nel senso che intende tuo padre.... te tu sei dimolto scollinata!!! :D
Ciao grulla, ci vediamo domani

Sara ha detto...

Ciao Marta, mi son commossa!!!
perchè hai scritto quello che sto provando io in questa situazione...è come se ti dicessero "Ora tu hai la bicicletta vedi di pedalare da sola..."

Cmq ho già visto un bel concorsino a Prato al Comune 12 posti...gli schemoni e i caffè li faremo studiando l'ordinamento degli enti locali!!
EVVAIIIIII

Un bacione e grazie di tutto perchè se non c'eri te io non ci arrivavo a firmare sta benedetta laurea!!

Sara ha detto...

Ciao Marta, mi son commossa!!!
perchè hai scritto quello che sto provando io in questa situazione...è come se ti dicessero "Ora tu hai la bicicletta vedi di pedalare da sola..."

Cmq ho già visto un bel concorsino a Prato al Comune 12 posti...gli schemoni e i caffè li faremo studiando l'ordinamento degli enti locali!!
EVVAIIIIII

Un bacione e grazie di tutto perchè se non c'eri te io non ci arrivavo a firmare sta benedetta laurea!!