mercoledì 4 marzo 2009

La domanda fatidica


Il post di oggi è una considerazione che già da un po' di tempo mi ronzava nella testa ma solo oggi, dopo la visita oculistica del rinnovo della patente (eh già, sono ben 10 anni che semino il panico per le strade)mi sono decisa a esplicitarla.
Un tempo neanche troppo lontano era ritenuto maleducazione chiedere un'età a una signora. Mia nonna non mi ha mai voluto dire la sua età, si arrabbiava se glielo chiedevo e purtroppo quanti anni avesse nonna l'ho scoperto solo il giorno in cui l'ho letto sulla sua lapide. Oggi i tempi sono cambiati. Forse perchè sono ancora ggggiovane (o così mi ritengo) non mi dà alcun fastidio dire che ne ho 28.
Al giorno d'oggi c'è una sola domanda che temo più della peste: che lavoro fai?
Cioè, non se siamo in un salotto fra amici e l'ultimo arrivato mi chiede "allora Marta, che lavoro fai?" in tal caso rispondo senza problemi: "mi occupo di cultura bla bla bla bla" e ne può nascere anche uno spunto di conversazione semibanale/semipallosa.
Già, ma quando a chiedertelo è, come oggi, un dottore/burocrate(che sono la razza peggiore!!)cosa cavolo gli rispondi? Quello si aspetta da te una risposta breve e sintetica, non la storia della tua vita. A lui di cosa fai o non fai non gliene frega nulla, a dire il vero non gliene frega nulla nemmeno se hai lo sguardo da lince o sei cieco come una talpa, sebbene debba rinnovarti la patente. A lui gli interessa di liberarsi di te il più presto possibile, barrando con una crocetta un quadratino dei 5 a scelta multipla sotto la voce professione, applicare un timbro e riscuotere i tuoi soldi. Fine della visita, può mandare avanti il prossimo.
Suppongo che 10 anni fa, quando presi la patente, alla stessa domanda abbia risposto: studentessa.
Così ho continuato finché ho potuto, anche se lavoravo e studiavo allo stesso tempo. Perchè l'essere studenti è di per sè un alibi a questa domanda. Che fai? Studio. Non fa una piega. Anche se hai 70 anni e non dai esami da 20. Cosa gliene frega? studente è una delle opzioni contemplate nella lista. Questo basta.
Pochi giorni dopo la laurea mi fu fatta la stessa domanda non ricordo per cosa e io risposi a cuor leggero: studentessa. Solo dopo mi resi conto che non era più vero, che non sarebbe stato più vero.
L'altro giorno consideravo con il mio amico Giova che ci sono due cose fra le altre in base alle quali si realizza di essere "diventati adulti", vale a dire quando alla domanda "professione?" non si risponde più a cuor leggero "studente" e quando alla domanda "mail?" invece di rispondere "AkkalappiaKani87@sountubo.com o biondaocchiazzurri82@mailfasulla.it" si risponde con un sobrio "nome.cognome@gmail.com.".
Sì ma questa considerazione non risolve il problema sollevato: cosa cazzo rispondo al medico della visita per la patente?
Dopo un'ora di attesa in una stanza con pannelli esplicativi dei vari cartelli stradali e i fari di una finta ritmo rossa puntati verso di me sento chiamare il mio nome. Mi avvicino alla scrivania del dottore tutta intimorita (già, perchè fra l'altro ho paura che in 10 anni la mia vista sia calata e mi metta l'obbligo di guida con lenti), mi siedo e mi indica delle lettere su un pannello luminoso. Ok, fin qui ci sono, niente obbligo di guida con lenti.
Poi prende un foglio in mano e inizia a compilare i campi. Dio, ti prego, fa che non ci sia QUELLA domanda, fa che non me lo chieda, fa che non me lo chieda. E invece, eccotela che arriva: "Professione?" "Ehm" faccio io "sinceramente non so che dirle...PRECARIA." "ma non posso rispondere precaria" "allora" ribatto io "metta COLLABORATRICE A CONTRATTO" "eh" fa lui "ma non posso mettere nemmeno quello. che cosa fa?" "mi occupo di cultura in un ufficio" il suo sguardo si illumina "aaah, impiegata" mi dispiace quasi deluderlo "no, veramente no" "allora..libera professonista?" il suo sguardo è quasi di supplica. "guardi" faccio io "non so come risponderle, metta quello che le sembra più appropriato".
Il dottore prende i soldi, mi consegna il foglio compilato e facendomi uno sguardo mesto mi saluta con un "in bocca al lupo per il suo futuro".
Questa è la situazione dei giovani. E anche dei meno giovani. Mi domando se tutti siano in difficoltà come me a rispondere a QUELLA fatidica domanda.
Per cui, dico io, ok che lo stato, i politici e tutti coloro che si riempiono la bocca di belle parole per aiutare i giovani e bloccare il precariato non sono riusciti a fare nulla, ma almeno cazzo si mettessero d'impegno per eliminare la domanda "professione" dai questionari burocratici. Ci risparmierebbero un bel po' di seccature, no?

3 commenti:

CRAMPO ha detto...

Nooo ma come.... gli avresti potuto dire che facevi la maga! E magari gli facevi vedere la foto qui sotto! :D

Anonimo ha detto...

probabilmente andrò al lavorare da un artista, ho ricevuto una telefonata stamani e ora devo contattare il signore... dovrei curargli l'ufficio stampa, etc...
2-4 ore settimanali... esperienza da curriculum...
frau m

lau ha detto...

Considerando che toglieranno le province di mezzo ( e speriamo che lo facciano al più presto!) e che è stato imposto il blocco della regolarizzazione dei contratti a progetto... figlia mia... la prenderai in culo per un pò di tempo... sempre che tu non voglia mettere su un'agenzia di servizi con l'appoggio di certa politica che ti fa credere che oggi per trovare lavoro occorre diventare imprenditori di se stessi... la più grande cazzata nella storia che sta alla base del tanto odiato precariato e alla fine diventando impreditore di te stesso hai un bel pugno di mosche in mano, in pratica un contratto di lavoro che è carta straccia:
1 niente maternità
2 niente malattia
3 contributi pari a zero ovvero per mettere insieme un anno di contributi seri come quelli dei miei genitori devi lavorare 5 anni con contratto co.co.pro... ci credo che poi aumentano l'età pensionabile a 65 anni.
4 stipendio? ma dove!

E pensare che esistono fessi che continuano crederci alla grande cazzata!
Sono ormai 15 anni che che le cose vanno avanti in questo modo e visti i tempi biblici italiani andranno avanti ancora a lungo!

Ma dai continuiamo ad adulare certa politica e certi burocrati... facciamocelo mettere ancora in culo... tanto è tutto un godimento...