domenica 15 marzo 2009

Riflessioni sui teen ager e i difetti posturali


L'altro ieri chiacchieravo con Sara che da qualche tempo lavora in un liceo e da brave "anziane" di quasi 30 anni riflettevamo su come cambiano i tempi e le mode dei teen ager.
Per quanto riguarda quelli della nostra generazione, c'è stato un cambiamento che ha fatto da spartiacque, una rottura che, come la caduta dell'impero romano d'occidente, ha causato il passaggio da un'era (la nostra) a un'altra: la scomparsa dello zaino dell'INVICTA.
Ora come questo sia avvenuto, se gradualmente o di botto, non so dirlo. So solo che quando andavamo alle superiori noi lo zaino invicta era un must, al punto che eri ritenuto sfigato se non ce l'avevi. Ora nessuno ce l'ha più e anzi, se ce l'hai sei ritenuto uno sfigato.
Mi domando come questo cambiamento possa aver influito sul futuro dell'azienda invicta ma non è certo questo il punto.
Lo zaino dell'invicta era uno status symbol, ti dava un senso di appartenenza, era qualcosa che denotava cosa facevi (uno studente gggiovane) e chi eri (non certo uno sfigato).
Ce n'erano di varie tipologie: quelle semplici "monocromatici", quelli con abbinamenti improbabili di colori tipo fuxia, verde e arancio (tipicamente anni 90) o le fantasie "a tema" elaborate dal signor Invicta di anno in anno per vendere di più (psichedelico, dedicato agli indiani, salviamo i delfini, no agli inceneritori, W i sandali con gli occhi...) o quelli storici, ereditati dai fratelli, tutti sbiaditi che al posto delle fibbie grandi avevano quelle piccole.
Spesso e volentieri lo zaino dell'invicta serviva a far sapere agli altri -previa uso indiscriminato dell'uni posca- i tuoi sentimenti (Francy TVTB, Mary TAT, W la fia) la tua fede(forza juve, forza milan, forza pistoiese) o semplicemente chi cavolo eri (Ely L., Chicca '79, Matte G.). Se per caso cambiavi idea riguardo a una delle cose suddette avevi due alternative: lavare lo zaino finchè, insieme al suo colore, non se ne andava via un po' di uni posca e scriverci sopra le tue nuove opinioni oppure direttamente cambiare lo zaino comprando un invicta nuovo.
Ma quello che veramente ha contraddistinto una generazione intera, la mia, non è stata la tipologia di zaino dell'invicta, ma come veniva portato.
Ora, si sa che lo zaino è fatto appositamente per essere portato su due spalle (guarda caso ha due lacci sul dietro, non UNO come il monospalla che fra l'altro ha riscosso un limitato successo) ma non so per quale motivo a un certo punto venne fuori la moda che lo zaino dell'invicta andava portato su una spalla sola: se lo portavi su due eri, manco a dirlo, uno sfigato al pari di coloro che non avevano lo zaino dell'invicta.
Che poi l'unico laccio che usavi mica lo potevi tenere stretto! no, doveva essere lentissimo in modo che lo zaino penzolasse a livello delle chiappe, a volte sbattendoci direttamente sopra.
Ora, poichè spesso e volentieri i libri che portavamo a scuola erano molti e anche pesanti, come per la torre d Pisa ci piegavamo dall'altra parte per fare da contrappeso.
Come se non bastasse mica ti potevi mettere lo zaino in spalla appoggiandolo prima in alto, tipo su un banco! no, fare così era da sfigati (che te lo dico a fà) dovevi sollevarlo da terra, farlo ruotare e mettertelo in spalla direttamente con un rumore tipo CIAC che a volte era provocato dallo zaino che sbatteva sul giacchetto, altre dalla tua spalla che si lussava.
Da qui ecco il danno: un'intera generazione di giovani ha portato giorno dopo giorno per 5, a volte anche 6, 7 o 8 anni (a seconda di quante volte ripetevi gli anni scolastici) lo zano su una spalla sola...Cazzo le nostre schiene ne devono aver risentito di brutto!
Così come è successo per certi antropologi che hanno trovato scheletri antichissimi con le ossa orredamente deformate da chissà quale moda assurda forse tra un mille anni degli antropologi del futuro studieranno i nostri scheletri e si domanderanno come mai un certo numero di scheletri presentano una spalla più bassa dell'altra.
La risposta, cari antropologi e archeologi del futuro, ve la dò io: è lo zaino dell'INVICTA!!

4 commenti:

lau ha detto...

...io avevo uno zaino da trekking e non mi sono mai senti sfigata, una cosa per la esprimevo tramite il mio zaino da montagna: le ie passioni musicali....
oggi la stessa cosa vale per facebook e sinceramnete io che non sono iscritta non mi sento una sfigata, anzi piuttosto sento di appartenere a quella schiera elitaria, di chi ancora apprezza il contatto fisico e il piacere di mandare a quel paese la gente dal vivo godendo della faccia che fa il destinatario.
Abbasso le mode abbasso la merda di facebook (uscite fuori sui prati.. se ne trovate ancora)

CRAMPO ha detto...

Grande Laura sei sempre la meglio! Son d'accordissimo con te.

Anch'io non ho mai avuto uno zaio invicta..... finchè ero alle medie o i primi anni di superiori la moda degli invicta non esisteva ancora, poi quando è venuta fuori io ero più o meno in terza superiore e dalla terza superiore in poi io non ho mai portato un libro a scuola!... quindi lo zaino invicta per me era inutile!... anzi nel mio gruppo (di nicchia lo so...) conzideravamo sfigati quei pischelli che ce l'avevano lo zaio invicta! Noi che andavamo a scuola con una penna e un quaderno arrotolato infilato nella tasca posteriore dei pantaloni.... e voi torti e sotto gli zaini invicta... però era la moda è!....

Cmq lo stroncaschiena degli zaini non ha risparmiato neanche me. Alle medie già portavo lo zaio (no invicta) gonfio di libri su una spalla sola e infatti mi ritrovo una spalla più bassa dell'altra! Anch'io purtroppo son rimasto vittima di alcune mode prima di capire che son tutte cazzate.

Fra 10 anni qualcuna su un blog come questo farà un post per lamentarsi dei danni provocati dalla moda odierna di portare i pantaloni a vita bassa e le reni scoperte.... questo è anche peggio!

Sara ha detto...

Come la mettiamo con il fatto che io alle medie avessi lo zaino di Mario Bross!! che vi giuro mi ha causato varie forme di bullimo come diremo oggi! Un trauma...dovuto al fatto che i miei non volevano comprarlo l'invicta perchè costava troppo e che ancora adesso stento a perdonargli!
povera me

Anonimo ha detto...

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