martedì 26 maggio 2009

E guardo il mondo da un oblò...


Dopo aver trascorso una settimana dopata a base di aulin e penicillina causa ascesso a un dente, eccomi di nuovo qua, di nuovo col volto sgonfio. Non somiglio più a Lino Banfi.
Mi capita spesso, quando "guarisco" da un disturbo che ho avuto, di sentirmi come se mi risvegliassi da anni di sonno, una specie di Bella Addormentata nel bosco senza bellezza, senza principe e soprattutto senza bosco. Ancora intorpidita dal sonno mi guardo intorno, per valutare cosa è successo mentre io dormivo, cosa mi sono persa, cosa è cambiato.
Così scopro che a lavoro è successo un mezzo putiferio (e che palle, ti pareva, quando manco io succedono sempre le cose più "sugose") che mi tocca aprire la partita iva e che la gente è tutta incazzata e incazzosa, forse per il caldo afoso.
A volte in questi casi mi capita di estraniarmi dal mondo, dalla vita, di guardare le cose all'esterno, e come attraverso un binocolo al contrario mi appaiono lontanissime.
Mio padre ha un pessimo vizio: quando vede la gente incazzata a morte inizia a ridere e non sa come fermarsi. Il fatto, com'è ovvio, fa accrescere ancora di più l'incazzatura degli incazzati, ma questa è un'altra storia. Il fatto è che mio padre ride non per sfida o per farsi beffe dell'altro ma perchè va oltre la situazione, osserva come un bambino le facce buffe che fanno le persone furibonde, e inizia a ridere.
Che sia la genetica, che siano i farmaci o il caldo, fatto sta che anche io in questi giorni mi sono estraniata da tutto e ho cercato di vivere le cose come se le guardassi dall'esterno, come se le vedessi in tv, per vedere che effetto fanno, che resa hanno sul piccolo schermo.
Mi guardo intorno e vedo gente incazzata, gente che strilla, che urla, che offende, che perde la voce per un parcheggio. Gente che passa la vita a rodersi il fegato per motivi futili. Gente che rinuncia a cose che sarebbero ben più importanti per un lavoro che li frustra e li rende insoddisfatti.
Negli ultimi 3 giorni ho assistito solo a questo, alle urla incazzate, ai discorsi acidi, alle ripicche, ai ricattini.
Ebbene, ieri sera, quando ho assistito all'ennesimo sclero assurdo della persona che mi stava davanti, per cose oggettivamente futili, ma che per lei al momento erano importantissime, quasi fossero questioni di vita o di morte, mi sono resa conto che a volte anche io faccio parte della mischia, a volte anche io sclero così.
A volte mi rodo il fegato per un lavoro che non mi dà neanche 250 euro al mese e nessuna soddisfazione a livello personale, ciononostante passo intere giornate a impegnarmi affinché sia fatto al meglio, sia fatto come deve essere fatto.
Faccio corse inutili con la macchina per trovare parcheggio vicino al posto in cui devo andare, per perdere meno tempo, così ne posso dedicare di più a cose che non ho nessuna voglia di fare, ma che sento di dover fare.
Cerco di fare tutto bene perché così gli altri non abbiano niente da criticarmi, niente da dire, non siano delusi delle aspettative riposte in me, e mi colpevolizzo per gli errori anche minimi che faccio, quelli che gli altri non vedono neppure con la lente di ingrandimento.
Ebbene, ieri, guardando il volto contratto della tipa che sclerava, ho capito che forse alla fin fine non fa mica tanto bene prendersi così sul serio.
E' inutile arrancare per raggiungere un'ipotetica perfezione che, come sappiamo, non esiste. Ci sarà sempre una virgola fuori posto.
E' inutile rodersi il fegato per tutte le cose che ci succedono, visto che gli imprevisti continueranno ad accadere, sia che li vogliamo oppure no.
E' stupido vivere per il lavoro, prenderlo di punta, visto che la sola cosa che può darti è qualche soldo in più, che poi non ti puoi nemmeno godere se sei troppo stressato e impegnato a lavorare.
E allora tanto vale prendersi meno sul serio, vivere la vita come viene, rilassarsi, e a volte ridere un po' di noi stessi. Alla fine ha ragione la mia amica Sara, alla quale non sarò mai sufficientemente grata per avermi fatto capire che a volte quello che può salvarci dalla pazzia è proprio vivere alla carlona.

7 commenti:

CRAMPO ha detto...

Sagge parole!
Vedo con piacere che hai capito una cosa importante.
E' vero, certe volte te la prendi troppo...
Ricordati di questo post la prossima volta che ti fregano un parcheggio... ehhehehe :D

Anonimo ha detto...

Beh se ci fosse un pò più di rispetto capirei...
ma non c'è... allora preferisco fare il ruolo della sindacalista sull'orlo di uno sciopero!

Gattafruata ha detto...

A volte quando gli altri non ci rispettano ovviamente ci incazziamo. Però alla fin fine sbagliano gli altri...e se gli altri non vedono il motivo del loro sbaglio...va a finire che solo noi ci incazziamo e ci facciamo del male ssolo per noi stessi...parlo per esperienza.
Lo sciopero a volte è giusto per far sentire le proprie ragioni, anche se purtroppo non sempre funziona (sennò è da mò che Berlusconi stava a casina sua!)
Quanto a starsene sull'orlo di uno sciopero...forse è negativo più per noi stessi che per gli altri. Lo sciopero o si fa o non si fa! Se si sta sull'orlo di, alle solite, finisce che ci rodiamo il fegato noi soli. E parlo per esperienza personale!!!!

Il Biondo ha detto...

Prendere la vita alla carlona va bene se questo vuol dire riuscire a non prendersi sul serio mettendo però sempre l'impegno nelle cose che facciamo. E' molto più importante il valore che NOI DIAMO alle cose più che le cose ( o gli eventi) stessi. Quindi per vivere potrebbe essere giusto riuscire a ridere, soprattutto di se stessi, ma è altrettanto importante esigere che gli altri ci rispettino, rimanendo consapevoli che quello che è giusto per noi potrebbe non esserlo per gli altri! Non ti incazzare per il parcheggio però e dai retta metti la macchina nel primo buco che trovi anche se è un po' lontano dal lavoro, chi ti dice che facendo qualche centinaio di metri a piedi tu non possa incontrare qualche bella sorpresa e soprattutto che senso ha girare per 15 minuti in auto cercando parcheggio quando a piedi ce ne metteresti 10?!

CRAMPO ha detto...

Confermo il mal di fegato sull'orlo....

Gattafruata ha detto...

Oggiù via almeno per il parcheggio lasciatemi incazzare! Non sono incazzature vere le mie, sono prese di posizione, fa parte del mio personaggio.
Sono come il supereroe di una casa di fumetti strampalata col superpotere di incazzarsi per i parcheggi (che culo eh?)

CRAMPO ha detto...

ti consiglio la lettura di "Tutti i miei amici sono supereroi"....

il tuo potere è l'incazzosità!

eheheheh :D