Forse sarà l'ascesso al dente e gli antibiotici che sto prendendo, ma stasera mi sento nostalgica e pensierosa...vorrei essere a Berlino
Non riesco a trovare la Potsdamer Platz...
No...credo sia qui...no, no, non può essere perché alla Potsdamer Platz c'era il Cafè Josty, ci venivo il pomeriggio a chiacchierare e a bere un caffè. Guardavo la gente, dopo aver fumato i miei sigari da Loese e Wolf, una tabaccheria prestigiosa, proprio qui di fronte...
Allora non può essere qui la Potsdamer Platz...no...non si incontra nessuno cui poter chiedere...era una piazza animata...tram, omnibus a cavalli e due auto: la mia e quella della cioccolata Hamann. Anche i magazzini Wertheim erano qui e poi all'improvviso là sventolarono delle bandiere. L'intera piazza ne era piena e la gente non era più gentile e neanche la polizia.
Ma non mi dò per vinto finché non ho trovato la Potsdamer Platz.
Dove sono i miei eroi? Dove siete voi, figli miei? Dove stanno i miei? Gli ottusi, quelli delle origini. Chiamami, o Musa, il povero immortale cantore che, abbandonato dai mortali suoi uditori, perse la voce, lui che, angelo del racconto, è diventato il suonatore d'organetto là fuori, ignorato o deriso, alle soglie della terra di nessuno.
(Il cielo sopra Berlino)
mercoledì 20 maggio 2009
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2 commenti:
Che senso ha citare Wenders? E soprattutto quella parte del film?
Stasera si riguarda quel film! E' la serata giusta....
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