lunedì 14 gennaio 2008

Quando Mauro Repetto diventa il fulcro della conversazione

A volte la vita crea delle strane coincidenze. Passano anni, secoli durante i quali tu non pensi ad una cosa o ad una persona (e a volte proprio non ci pensi più per il resto della tua vita). Poi però d'improvviso qualcosa te lo fa tornare in mente, una serie di coincidenze diciamo. E il ripensare a quella cosa porta con sè tutta una serie di riflessioni.
Per anni non ho più pensato a Mauro Repetto. Per la verità non ci ho mai pensato seriamente nemmeno quando era sotto gli occhi di tutti, perchè alla fine a me gli 883 non è che mi facessero impazzire. Sì, che c'entra, alle feste delle medie lo stereo di quello che aveva dato la festa passava "sei un mito" a ripetizione, ma non si va molto oltre.
Mauro Repetto, per chi non lo sapesse, era il biondino degli 883, quello che per diversi anni ha affiancato Max Pezzali, quello che, si dice, era buono a scrivere le canzoni ma non a cantarle, per cui durante i vari concerti e il Festivalbar, da sempre regno indiscusso del playback, per non stare sul palco fermo come una guardia svizzera, dilettava le folle saltando e dimenandosi fino a diventare paonazzo mentre l'altro cantava.
Per questo motivo fu ai tempi deriso da molti, stampa e sottoscritta compresa. Poi sparì, dalle scene così come dalle menti dei più.
Per Natale un amico mi ha regalato un libro. Quando mi capita un libro qualsiasi sotto mano ho la malsana abitudine di leggerne anche il retrocopertina e la dedica. Quella del libro in questione recita così: " A mio nonno Osvaldo che, a costo della vita, non ha mai cercato di apparire, ma è successo. A Mauro Repetto e Andrew Ridgley che, a costo della vita, hanno sempre cercato di apparire, ma non è stato un successo". (Da brava ignorante quale sono sapevo soltanto che Mauro Repetto era il "biondino che saltava degli 883" ma non sapevo che Andrew Ridgley fosse l'equivalente di Mauro Repetto negli Wham, lacuna che è stata colmata dal pronto intervento di F.B.V al quale vanno i miei ringraziamenti).
Dopo tanti anni la figura di Mauro Repetto si ripresenta così, prepotentemente, nella mia vita.Ho cercato anche di ignorarla, di ignorare questo stimolo, quando ieri mattina, non so per quale malsano motivo, il mio ragazzo inserisce di nuovo lui, Mauro Repetto, in uno dei suoi discorsi...Mauro Repetto...ci incontriamo di nuovo?
E poi...ieri sera, salutato il mio ragazzo, vado a cena fuori con amici. Si parla di musica quando a un certo punto il Giova quale argomento tira fuori? Proprio questo: il ruolo di Mauro Repetto negli 883!!
Ora, passi per una coincidenza, ma 3 sono un po' troppe. Così stasera ho chiesto all'oracolo degli oracoli che tutto sa, incarnato al giorno d'oggi in un motore di ricerca meglio noto come Google, il quale mi dice che esiste (udite udite!) una voce di Wikipedia (forse la maggiore fonte bibliografica della mia tesi) dedicata al Nostro, nonché numerosi blog che hanno come argomento principale proprio LUI: Mauro Repetto.
Senza indugi clicco sul link di Wikipedia e mi leggo la sua triste storia: dopo essere stato deriso per un paio d'anni sia dalla stampa che dal pubblico che lo riteneva solo capace di saltellare su un palco, Mauro molla d'improvviso Max per tentare di realizzare un suo sogno: la carriera cinematografica. Per fare questo si reca in America, dove pare sia stato truffato e abbia perso un fracco di soldi senza concludere nulla. Tornato in Italia tenta la carriera musicale da solista ma senza successo (ancora l'altra mia fonte di sapere, incarnata in F.B.V., mi dice che il titolo del suo album da solista era "Zucchero Filato Nero"). Scomparso del tutto dalle scene, riappare a sorpresa durante un concerto di Pezzali nel '98 per poi sparire di nuovo.
Ancora Wikipedia, coadiuvata da altri blog e dall'onniscente figura della Laura (che, mi è sovvenuto dopo, già due anni fa aveva affrontato l'argomento Repetto durante la gita in Irlanda, fornendomi notizie circa la sua attuale carriera) mi fanno sapere che Mauro Repetto lavora attualmente all'Eurodisney (alcuni dicono come scenografo, altri che incarni le vesti di Pluto e continui a zompettare intorno ai bambini.)
Una persona normale dopo aver saputo queste cose probabilmente non si sarebbe fatta domande. Anzi, una persona normale magari manco si ricorderebbe di Mauro Repetto. ANZI, una persona normale non si sognerebbe nemmeno di andare a cercare informazioni su Mauro Repetto su INTERNET!!! Ma io NON sono nè sono mai stata una persona normale. Quindi ora le riflessioni che ho fatto le giro a voi, che magari vi possono tornare utili.
E' mai capitato anche a voi di sentirvi un piccolo Mauro Repetto, di non trovare collocazione sul palco della vita, nonostante cerchiate di apparire, dimenandovi e saltellando fino a diventare paonazzi, apparendo del tutto inutili, pur sapendo che alla base del successo di altri c'è soprattutto la vostra mente ed il vostro operato?
Il fatto che diversi blog e il libro stesso che sto leggendo siano dedicati a lui vuol dire che comunque non sono la sola a pensarci. Forse vuol dire che alla fin fine Mauro Repetto un qualche messaggio l'ha dato. Mauro Repetto forse non è soltanto quello degli 883 che saltellava su un palco come un forsennato. Mauro Repetto oggi è un simbolo, forse proprio IL SIMBOLO di tutto questo.
(e lo dice una alla quale, lo ripeto, degli 883 non importa nè è mai importato un tubo, lungi da me il voler simpatizzare, musicalmente parlando, per Max Pezzali o per Mauro Repetto. E aggiungo questa postilla onde evitare che questo mio post sia frainteso da tutti i potenziali fan invasati di Max Pezzali o di Mauro Repetto, come è successo nel mio precedente nel quale utilizzavo i Take That come esempio di un concetto diverso e più ampio)

1 commento:

Anonimo ha detto...

ciao sai è strano ma anche a me è capitata la stessa cosa..è strano però un pò la figura di Repetto affascina..nel senso che era visibile a tutti e nessuno lo cagava e ora che è sparito il web brulica di blog su di lui...