domenica 13 maggio 2007

Il mio family-day al parco/pacco di Pinocchio

Ora, che Pinocchio potesse rifilare dei bidoni era cosa risaputa, ma che ci rifilasse un bidone come quello di oggi, no, non lo credevo capace di tanto....
Oggi, dopo essere stati ammorbati in un bar/rosticceria a pranzo dalle chiacchiere insensate di studio aperto (il tg sputasentenze per eccellenza) che elogiava il family day (stendiamo un velo pietoso e facciamo finta che non abbia detto nulla) ci siamo recati a Collodi al parco di pinocchio, classico luogo da famigliole, del quale conservavo un bel ricordo da bambina e che tanto volevo rivedere.
Avevo sentito circolare voci che fosse UN PO' in decadenza, ma sulla scia dell'entusiasmo gli avevo dato poco peso, così, pagati i 10 (e dico DIECI) euri di ingresso, mi son munita tutta bella contenta di biglietto e sono entrata in quello che a me è parso a tutti gli effetti un grande, colossale SFACELO.
Non so se da bambini tutto ci appare più bello di quel che sia o se nei 20 anni trascorsi le cose al parco di Pinocchio si siano messe male, fatto sta che, non fossi stata un'amante del trash, mi sarei suicidata dopo i primi minuti.
Già dai primi momenti mi sono accorta che c'era qualcosa di lievemente trasandato, nel vedere una specie di grande gioco del memory in legno a cui mancavano delle tessere, ma non gli ho dato credito (Marta incosciente che non sei altro!)...bene, da lì in poi la situazione è andata peggiorando sempre più.
Ora, tralasciamo la natural bruttezza del "villaggio di pinocchio", costituito da muri tirati su bovinamente con mattoni avanzati a una ditta di costruzioni scrausa con grande senso dell'abusivismo edilizio, ma appena ti imbatti in un triste automa ligneo raffigurante per l'appunto il "nostro" Pinocchio che, con tanto di ghigno da satanasso, pedala su una bici da circo emettendo sinistri cigolii ti accorgi che qualcosa proprio no, non quadra.
Tuttavia, proseguiamo, animati ancora da un po' di entusiasmo e dall'idea che "oh, se c'han fatto pagare 10 euri qualcosa di carino da vedere ci dovrà pur essere".
Della mia ultima visita al parco di Collodi, che a occhio e croce risaliva all'88, ricordavo in particolare la fiabesca casa della fatina, fatta di vetro, dalle cui finestrelle si poteva vedere l'interno attraverso un gioco di specchi. Lo ammetto, grande e grossa come sono ero voluta andare a Collodi soprattutto per vedere la casa della fatina...
Appena la vedo, mi precipito subito alla famigerata finestrella...guardo e...cosa vedo? Vedo l'interno in completo disarmo, tutto ammuffito a causa delle infiltrazioni: il letto dove giace Pinocchio (ma che Pinocchio andava a letto con la fatina?) completamente marcio e la fatina accanto, torva, con un occhio pio e i capelli crespi dall'umidità.
Avrei voluto piangere!! Al piano di sotto, dove uno sconosciuto visitatore ci invita a non andare perchè, dice "non c'è niente, è una gran tistezza" (cazzo se aveva ragione!!) c'è una specie di scantinato in disarmo, diciamo la rimessa degli attrezzi della fatina, dove sta parcheggiata la sagoma di una squallida carrozza in legno stinto. L'insieme, a detta di Francesco, ricorda molto da vicino "un ossario".
Ormai capiamo l'antifona, e così passiamo con nonchalance davanti al granchio che un tempo spruzzava acqua ed ora non più, la fontana "sonora" il cui unico suono è un sinistro gorgoglìo da marchingegno malfunzionante, la padella del pescatore verde che non si sa cosa avesse dovuto fare in origine, forse spruzzare acqua anche lei e che invece adesso è un covo di girini e i numerosi cartelli esplicativi dove son più le lettere mancanti di quelle rimaste.
La cosa migliore forse la Balena, carina nell'insieme nonostante l'eccessivo uso di cemento sciupato dalle infiltrazioni e le frasi sconce scritte al suo interno da altri visitatori (notevole tuttavia quella che recitava "fottetevi!") e la grotta dei pirati, non per l'umida bellezza ma semmai per il fatto che fosse l'unico posto fresco in quel parco infernale a 200 gradi.
Concludiamo il tour guardando di traverso quella un tempo nota come "barca dei pirati", adesso un qualcosa che ricorda sì una barca ma arenata in una putrida pozzanghera di acqua verdognola stagnante. (davvero molto acuta la scritta "Acqua non potabile", non c'è che dire! ).
Che il labirinto non fosse accessibile già ci aveva avvertiti un cartello all'ingresso "a causa di restauri del verde" o qualcosa del genere, sì, ma cazzo, anche quella doveva essere una delle famigerate bugie di Pinocchio, dal momento che improvvisamente ci troviamo davanti alla zona un tempo adibita a labirinto diventata qualcosa come il deserto del sahara, un'arida spianata terrosa dove nessuno ha mai avuto l'intenzione di ripiantarci nemmeno una rapa.
Dopo tante risate fatte alle spalle di Pinocchio e dei volti tristi dei genitori che si erano trascinati chissà da dove i propri pargoli per visitare questa meraviglia (perchè sì, cari miei, il family day alla fine è anche questo!) facciamo per uscire e cosa troviamo? un computer messo lì per esprimere un giudizio sul parco...Penso: ah-ah! ora vi faccio vedere io, ve ne dico quattro, voi e i vostri fottutissimi 10 euri...ma...ovviamente, accidenti a me che continuo a sperare, non era funzionante. La sola cosa che son riuscita a fare è aprire word e scrivere tre righe di lamentele e, non potendo salvare causa malfunzionamento del computer, l'ho lasciato lì, in bella vista, affinchè potesse essere letto dai successivi avventori.
Detto questo, posso solo aggiungere "non andateci, a meno che non siate cultori, ma proprio CULTORI del trash e della decadenza!!!"

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