Visto che ormai sembra sia stata eletta Profetessa della Nicchia, continuerò a parlarne.
La Nicchia è un po' l'anti-massoneria, nel senso che, per entrare a farne parte, NON devi essere importante e nemmeno avere soldi (perchè, ripeto, gli eventi di nicchia sono solitamente gratuiti o, al massimo, volti ad aiutare chi ha più bisogno...appunto, il contrario della massoneria!)ma, come la massoneria, è ovunque, anche dove meno te l'aspetti...
Il pericolo, riscontrato soprattutto negli ultimi anni, è che certe cose di nicchia divengano "moda" e che quindi, per cause di forza maggiori, oltre a non essere più di nicchia ma modaiole, rischiano di dar luogo a falsi e apocrifi.
Ecco di sotto due famosissime discipline, originariamente di nicchia, divenute un po' troppo inflazionate negli ultimi tempi, dalle quali occorre guardarsi le spalle.
1) La nicchia etnica: era il settore più pittoresco, raggruppava sotto di sè eventi tutti generalmente inerenti i paesi arabi o africani (tipo, appunto, il concerto di hukulele suonato dai tuareg). Adesso tuttavia si riscontrano numerosi individui che, pur non essendo di nicchia, si professano sostenitori della nicchia etnica, nelle cui case solitamente è visibile almeno uno dei seguenti oggetti:
- incensi con relativa incensiera realizzata in pelle di animale sudafricano impastata con polvere di cocco e tuorli d'uova di struzzo e dipinta a mano con una mistura di sangue e guano (questo è quello che ti fanno credere loro, in realtà è stata fabbricata in Taiwan sfruttando il lavoro di bambini innocenti e poi messa in vendita fra le offerte civetta dell Penny Market)
- lampada etnica comprata all'Ikea che, si sa, è svedese, ma loro te la spacciano come africana
- cd con canzoni rituali dei beduini cantate quando impastano il pane, da ascoltare in macchina durante i viaggi (occhio, il colpo di sonno con queste è assicurato!!)...ora, vi pare che i beduini si mettano a registrare mentre impastano il pane e che poi pensino di vendere il cd? ma via!! in realtà si tratta dei cori da stadio registrati durante la partita lazio-milan ma camuffati e distorti attraverso non si sa quale marchingegno discografico.
- strumento musicale africano o arabo, possibilmente in terracotta, fabbricato a Peccioli in catena di montaggio
2) La nicchia asiatica. Come la nicchia etnica, solo che riguarda i paesi asiatici. La nicchia asiatica era spesso strettamente collegata alle seguenti attività: yoga, tai ji, medicina tradizionale cinese, reiki. Tuttavia, grazie alla grande moda odierna etc etc, come la nicchia etnica è divenuta popolata da attività paranicchioidi e apocrife, generalmente tutte terminanti per "terapia": mineraloterapia, aromaterapia, metalloterapia,delfinoterapia, o che cominciano con "meditazione": meditazione sui colori dell'arcobaleno, meditazione sui suoni della foresta, meditazione sulle ultime puntate di Porta a Porta...e, a seguire, in ordine sparso, altre attività attribuite a un qualche saggio cinese o santone indiano ma in realtà probabilmente inventate da un mobiliere di Quarrata che ha creato questa credenza per vendere uno scomodissimo divano interamente realizzato in quarzo rosa.
Di attività qui ce ne sono a bizzeffe, è inutile che ve le stia a elencare; anche nel campo dell'oggettistica ormai, visto il grande successo, il mercato si è sbizzarrito, tuttavia, per il puro piacere di nominare alcune di queste cose, vi elenco qui di sotto alcuni oggetti che potrete trovare in casa di un apocrifo sostenitore di questo particolare tipo di nicchia:
- un immancabile acchiappasogni (anche se, da quanto so, credo sia stato inventato dagli indiani d'America che in Asia non ci stanno ma che ci volete fare, gli indiani son pur sempre indiani da qualsiasi parte del mondo provengano)
- minerali, in particolare i quarzi, grezzi o lavorati in varie forme: soprammobili a forma di animali, lampade, collanine o, per l'appunto, il famoso divano in quarzo rosa, rimasto invenduto nei magazzini del suddetto mobilificio di Quarrata per anni che adesso ha finalmente trovato un padrone
- giardino zen (attenzione, il rischio che sia stato comprato all'ikea è altissimo)
- riproduzione di una stampa di Hokusai coi colori sfalsati perchè stampato in serie con un megaplotter malfunzionante
- lampada con lava (che non si sa che c'entri con tutto il resto ma pare aiuti a meditare, su cosa non si sa, forse sugli anni '70)
- ventaglione giappo e katane in plastica alla parete
mercoledì 20 giugno 2007
venerdì 15 giugno 2007
Rito d'iniziazione alla nicchia
Visto il successo (??!!) riscosso dal mio precedente post, darò di seguito alcuni ragguagli per chi fosse interessato a entrare a far parte nel meraviglioso circolo degli eventi di nicchia.
Qui di seguito elenco alcune cose che una persona che vuol entrare a far parte della nicchia deve assolutamente fare. Come vedete io sono a buon punto, ma devo ancora fare tanta strada...
1) Andare, almeno una volta nella vita, a un concerto degli Inti Illimani (mima)
2) Vedere almeno un film di un regista sconosciuto e sperimentale senza annoiarsi (c'ho provato ma non ce l'ho fatta)
3) Tenere in casa prodotti da bagno acquistati in un negozio equosolidale, utilizzarli e non avere reazioni allergiche (celo, ma me li hanno regalati. Vale uguale?)
4) Firmare almeno una petizione promossa da Greenpeace (celo)
5) Avere sull'hard disk minimo due canzoni di Marasco (me ne manca una)
6) Andare a cena in un ristorante vegano (mima)
7) Prendere parte ad un flash mob (celo!! non sapete cosa è un flash mob? cliccate qui
8) NON avere un cellulare che scatta le foto (il mio le scattava, poi s'è rotto perchè mi s'è spaccata una bottiglia d'acqua in borsa...conta?)
9) Bere l'amaro "Strega" dopo cena (mi dispiace ma non ce la faccio, mi fa schifo!!)
10) Prendere parte, non importa in che ruolo, ad uno spettacolo di teatro sperimentale (celo celo, eccome se celo!!!)
11) Andare a vedere uno spettacolo di teatro sperimentale (e fin qui celo) e apprezzarne i contenuti (mima!!)
12) Andare ad almeno 5 mostre di artisti sconosciuti e NON tornare a casa domandandosi "ma cosa avranno voluto rappresentare quei "cosi"? (celo!!)
13) Capitare (non per sbaglio) a una festa di elfi (celo, mi ci hanno trascinata, va bene lo stesso?)
Qui di seguito elenco alcune cose che una persona che vuol entrare a far parte della nicchia deve assolutamente fare. Come vedete io sono a buon punto, ma devo ancora fare tanta strada...
1) Andare, almeno una volta nella vita, a un concerto degli Inti Illimani (mima)
2) Vedere almeno un film di un regista sconosciuto e sperimentale senza annoiarsi (c'ho provato ma non ce l'ho fatta)
3) Tenere in casa prodotti da bagno acquistati in un negozio equosolidale, utilizzarli e non avere reazioni allergiche (celo, ma me li hanno regalati. Vale uguale?)
4) Firmare almeno una petizione promossa da Greenpeace (celo)
5) Avere sull'hard disk minimo due canzoni di Marasco (me ne manca una)
6) Andare a cena in un ristorante vegano (mima)
7) Prendere parte ad un flash mob (celo!! non sapete cosa è un flash mob? cliccate qui
8) NON avere un cellulare che scatta le foto (il mio le scattava, poi s'è rotto perchè mi s'è spaccata una bottiglia d'acqua in borsa...conta?)
9) Bere l'amaro "Strega" dopo cena (mi dispiace ma non ce la faccio, mi fa schifo!!)
10) Prendere parte, non importa in che ruolo, ad uno spettacolo di teatro sperimentale (celo celo, eccome se celo!!!)
11) Andare a vedere uno spettacolo di teatro sperimentale (e fin qui celo) e apprezzarne i contenuti (mima!!)
12) Andare ad almeno 5 mostre di artisti sconosciuti e NON tornare a casa domandandosi "ma cosa avranno voluto rappresentare quei "cosi"? (celo!!)
13) Capitare (non per sbaglio) a una festa di elfi (celo, mi ci hanno trascinata, va bene lo stesso?)
giovedì 14 giugno 2007
Analisi sistematica degli eventi di nicchia
Dedico questo post a Crampo e a tutti coloro che ogni giorno rischiano la loro vita per partecipare a eventi di nicchia e per far sì che gli eventi di nicchia restino tali.
1.COS E' UN EVENTO DI NICCHIA
Sapete cosa sono gli eventi di nicchia? Sono quegli eventi, solitamente poco pubblicizzati, che richiamano una fascia di pubblico molto ristretta, principalmente composta da intenditori o presunti tali. Diciamo che l'evento di nicchia al giorno d'oggi è la risposta di nicchia alla presenza di Costantino o di un qualsivoglia tronista di Maria de Filippi in discoteca.
L'evento di nicchia richiama poche persone perchè ovviamente è un qualcosa di impopolare...di volutamente impopolare...non è per tutti, non è per la plebaglia.
2. CHI PARTECIPA AGLI EVENTI DI NICCHIA
Solitamente ci sono tre presupposti fondamentali per poter partecipare a un evento di nicchia:
a) essere intellettualoidi o fingere di esserlo
b) essere di sinistra (in effetti l'intellettuale vero è sempre di sinistra e non si pettina mai, sembra che le tre cose intellettuale, sinistra e capelli siano inscindibilmente legate)
c) non essere modaioli
tutti gli altri che vedete prendere parte all'evento di nicchia e che non si uniformano a questa descrizione possono essere:
a) infiltrati squattrinati che son finiti lì perchè non si paga
b) gente che passava di lì per caso (e che si è fermata perchè non si paga)
c) amici trascinati o convinti (perchè lì non si paga) da un amico amante delle cose di nicchia (conosco bene quest'ultima categoria)
3. COME VENIRE A CONOSCENZA DI UN EVENTO DI NICCHIA
Conosco gente (per rispetto della quale non farò nomi) che letteralmente si ciba di iniziative del genere. Nonostante le mie ripetute domande, non sono mai riuscita a sapere come facciano di preciso a sapere dove e quando si terrà un evento di nicchia.
Solitamente io vengo a sapere che ci sarà un'iniziativa del genere tramite questi amici, ma loro...loro come lo sanno? da altri amici attraverso un tam tam infinito? segnali di fumo? C'è vita su altri pianeti? sono misteri ai quali l'uomo non è ancora riuscito a darsi una risposta.
Inoltre: qualora, per puro caso, gli amanti della nicchia trovassero pubblicizzato che so, su un giornale, un evento, come fanno a capire se si tratta di un vero evento di nicchia e non un qualcosa che si spaccia per tale e che poi alla fine non lo è?
4. DOVE SI SVOLGONO GLI EVENTI DI NICCHIA
Facile, si svolgono ai margini, nei posti meno popolari e meno popolati. Solitamente nei paesini sperduti della provincia. Se poi invece sono eventi di nicchia cittadini, questi si terranno in zone periferiche, poco conosciute, poco raggiungibili, poco note.
Esempio: se volete andare a uno spettacolo teatrale di nicchia non dovete andare al teatro principale della vostra città, ma in un teatro che so, con 15 posti, ricavato in un appartamento del quartiere etnico con le pareti in carta di riso che separano il palco dal bagno.
5. QUALI SONO GLI EVENTI DI NICCHIA
Come ho già detto sono quelli meno conosciuti, sempre con un vago riscontro intellettualoide e più o meno politico...
Ma per meglio capire vi faccio alcuni esempi di possibili eventi di nicchia:
SETTORE MUSICA:
- concerto di tuareg che suonano l'hukulele seduti alla rovescia su groppe di cammelli
- Le confessioni di tutti i cantanti malesiani che si sono trovati a dormire in un albergo che poi ha preso fuoco
- Seminario che ti insegna a cantare con una narice del naso otturata da un tappino di una bic
- Dibattito: "Si suona meglio la chitarra se si ha un difetto di pronuncia?"
SEZIONE FILM E CINEMA:
- La rassegna cinematografica dei film vincitori del concorso per i migliori registi estoni senza un braccio
- Proiezione di un film girato interamente al buio di un famoso regista delle Ande
- Concorso "il miglior cortometraggio interpretato da attori che soffrono di stipsi"
SEZIONE POLITICA/SOCIALE:
- Dibattito politico: "La sinistra ha fatto abbastanza per le persone che son rimaste chiuse fuori di casa senza chiavi?"
- "Aiutiamoli": vendita di beneficienza i cui ricavati andranno a finanziare i dattilografi mancini
- "Il problema della pena di morte comminata per cacate di piccione in zone marginali dell'Antartide": riflessione serale.
SEZIONE ARTI FIGURATIVE E TEATRO:
- Spettacolo di teatro sperimentale dal titolo "Il fiume scorre all'incontrario nel paese degli antipodi", adattamento in italiano del testo di un famoso commediografo stilita del bengala. Recitato da una compagnia teatrale di ex fumatori con l'apparecchio ortodontico.
- Mostra dei migliori quadri aventi come soggetto "il sifone del lavandino"
- Incontro con gli artisti francesi che realizzano sculture in pasta per la pizza e catrame.
1.COS E' UN EVENTO DI NICCHIA
Sapete cosa sono gli eventi di nicchia? Sono quegli eventi, solitamente poco pubblicizzati, che richiamano una fascia di pubblico molto ristretta, principalmente composta da intenditori o presunti tali. Diciamo che l'evento di nicchia al giorno d'oggi è la risposta di nicchia alla presenza di Costantino o di un qualsivoglia tronista di Maria de Filippi in discoteca.
L'evento di nicchia richiama poche persone perchè ovviamente è un qualcosa di impopolare...di volutamente impopolare...non è per tutti, non è per la plebaglia.
2. CHI PARTECIPA AGLI EVENTI DI NICCHIA
Solitamente ci sono tre presupposti fondamentali per poter partecipare a un evento di nicchia:
a) essere intellettualoidi o fingere di esserlo
b) essere di sinistra (in effetti l'intellettuale vero è sempre di sinistra e non si pettina mai, sembra che le tre cose intellettuale, sinistra e capelli siano inscindibilmente legate)
c) non essere modaioli
tutti gli altri che vedete prendere parte all'evento di nicchia e che non si uniformano a questa descrizione possono essere:
a) infiltrati squattrinati che son finiti lì perchè non si paga
b) gente che passava di lì per caso (e che si è fermata perchè non si paga)
c) amici trascinati o convinti (perchè lì non si paga) da un amico amante delle cose di nicchia (conosco bene quest'ultima categoria)
3. COME VENIRE A CONOSCENZA DI UN EVENTO DI NICCHIA
Conosco gente (per rispetto della quale non farò nomi) che letteralmente si ciba di iniziative del genere. Nonostante le mie ripetute domande, non sono mai riuscita a sapere come facciano di preciso a sapere dove e quando si terrà un evento di nicchia.
Solitamente io vengo a sapere che ci sarà un'iniziativa del genere tramite questi amici, ma loro...loro come lo sanno? da altri amici attraverso un tam tam infinito? segnali di fumo? C'è vita su altri pianeti? sono misteri ai quali l'uomo non è ancora riuscito a darsi una risposta.
Inoltre: qualora, per puro caso, gli amanti della nicchia trovassero pubblicizzato che so, su un giornale, un evento, come fanno a capire se si tratta di un vero evento di nicchia e non un qualcosa che si spaccia per tale e che poi alla fine non lo è?
4. DOVE SI SVOLGONO GLI EVENTI DI NICCHIA
Facile, si svolgono ai margini, nei posti meno popolari e meno popolati. Solitamente nei paesini sperduti della provincia. Se poi invece sono eventi di nicchia cittadini, questi si terranno in zone periferiche, poco conosciute, poco raggiungibili, poco note.
Esempio: se volete andare a uno spettacolo teatrale di nicchia non dovete andare al teatro principale della vostra città, ma in un teatro che so, con 15 posti, ricavato in un appartamento del quartiere etnico con le pareti in carta di riso che separano il palco dal bagno.
5. QUALI SONO GLI EVENTI DI NICCHIA
Come ho già detto sono quelli meno conosciuti, sempre con un vago riscontro intellettualoide e più o meno politico...
Ma per meglio capire vi faccio alcuni esempi di possibili eventi di nicchia:
SETTORE MUSICA:
- concerto di tuareg che suonano l'hukulele seduti alla rovescia su groppe di cammelli
- Le confessioni di tutti i cantanti malesiani che si sono trovati a dormire in un albergo che poi ha preso fuoco
- Seminario che ti insegna a cantare con una narice del naso otturata da un tappino di una bic
- Dibattito: "Si suona meglio la chitarra se si ha un difetto di pronuncia?"
SEZIONE FILM E CINEMA:
- La rassegna cinematografica dei film vincitori del concorso per i migliori registi estoni senza un braccio
- Proiezione di un film girato interamente al buio di un famoso regista delle Ande
- Concorso "il miglior cortometraggio interpretato da attori che soffrono di stipsi"
SEZIONE POLITICA/SOCIALE:
- Dibattito politico: "La sinistra ha fatto abbastanza per le persone che son rimaste chiuse fuori di casa senza chiavi?"
- "Aiutiamoli": vendita di beneficienza i cui ricavati andranno a finanziare i dattilografi mancini
- "Il problema della pena di morte comminata per cacate di piccione in zone marginali dell'Antartide": riflessione serale.
SEZIONE ARTI FIGURATIVE E TEATRO:
- Spettacolo di teatro sperimentale dal titolo "Il fiume scorre all'incontrario nel paese degli antipodi", adattamento in italiano del testo di un famoso commediografo stilita del bengala. Recitato da una compagnia teatrale di ex fumatori con l'apparecchio ortodontico.
- Mostra dei migliori quadri aventi come soggetto "il sifone del lavandino"
- Incontro con gli artisti francesi che realizzano sculture in pasta per la pizza e catrame.
martedì 12 giugno 2007
uscendo dal mio corpo (e avendo molta paura)
Oggi ho chiuso per ferie per un giorno.
Non sono andata come di consueto in archivio a studiare per la tesi, ho disertato yoga (Crampo, non me ne avere ma c'ho Arturo solo in casa visto che i miei son andati a cena alla sagra di non so cosa, forse della cotica), domani sono in ferie da lavoro per andare a studiare in archivio.
Praticamente ho preso ferie domani per essere in ferie oggi pomeriggio.
Fra tesi, lavoro e altro non ho tempo per nulla. Mi è stato chiesto "ma quando ti diverti?" ho risposto "quando dormo". Non scherzavo. Infatti oggi pomeriggio "mi sono divertita".
Solo che quando dormo di pomeriggio, almeno io, sto tutta rintronata poi. E rifletto...e rimugino...
Non c'ho voglia di nulla in questo periodo.
La frase più irritante? "Eh, ma se fai così non troverai mai il fidanzato, devi uscire!" dice mia madre e il famoso parentado della sit com...ultimamente ci batte su questo argomento. Cazzo, fatemi laureare, che è già un casino così!! Poi ci sono almeno due punti in questa frase che non mi sconfinferano:
1)Il fatto che presuppongano che io DEBBA trovarmi un fidanzato
2) Il fatto che presuppongano che io VOGLIA trovarmi un fidanzato
Per carità, avere corteggiatori mi farebbe piacere (ed è difficile trovarne quando lavori in un ufficio con sole donne e studi in seminario, a meno che una non voglia rimorchiare un prete, e me ne guardo bene!! Per chi non mi conoscesse: non sto diventando prete, faccio una tesi sui codici liturgici miniati che si trovano in seminario!!)solo che, come ho detto anche oggi parlando, mi fa una fatica immane.
Mi fa una fatica immane lo sforzo che si deve fare per trovare qualcuno, per piacere a qualcuno. Vorrei piacere per quella che sono, per i miei momenti allegri e per quelli di scazzo. Essere libera di essere me stessa almeno una volta tanto, uscita da lavoro, uscita di seminario, uscita dal seminato!! Se vi va bene sono così, altrimenti tanti saluti.
Non c'ho voglia di darmi da fare per piacere. Già ho troppi pensieri.Sul lavoro devo fare le cose perbene ovviamente, la tesi poi non ne parliamo...
Quando ero più pischelletta devo ammettere che era più facile: avevo dalla mia i miei sogni, credevo nella storia, nel darsi da fare per far sì che una storia durasse, crescesse. Poi ho capito che comunque non si può recitare a lungo una parte, cercare di cambiare la propria natura, essere ciò che non si è. Per carità, un minimo ci si deve adattare, ma le persone non cambiano.
Io non cambio, non so se per presa di posizione o per un'oggettiva impossibilità a cambiare. Più si va avanti negli anni, dicevo, più è difficile. A 19 ci credi, ma già a 27 (sì, Crampo, crisi dei 30 anni anticipata, lo so, lo so. Almeno ho solo un invecchiamento precoce per quanto riguarda i pensieri, non della pelle o dei capelli che diventano bianchi)è un casino. Non ci credi più, hai preso delle batoste e soprattutto ti sei abituata a vivere da sola, da single...e più vivi da single più è difficile accettare qualcuno accanto.
Ci sono gli uomini che vogliono la donna forte al loro fianco, ma una persona, donna o uomo che sia, ha pur sempre i suoi momenti di debolezza che non può soffocare se non uccidendo una parte di sè. Perchè sti coglioni non imparano come tutti a bastare a se stessi (no, non parlo della masturbazione) e a essere forti da soli?
Ci sono quelli che vogliono l'oggetto da esporre, e non sempre una persona può essere perfetta, bella e attraente, gentile e simpatica. Ci sono i giorni in cui hai i brufoli, i peli sulle gambe (dannazione, poi quei maledetti in estate ricrescono pure più in fretta, io che son fissata sto sempre col pentolino di cera in mano!), un orzaiolo all'occhio(mai avuti, deo gratias).
Ci sono quelli che vogliono la donna che li ascolti sempre. Cazzo, bimbi, ma vi siete resi conto di quanto siete pallosi a volte?Due palle starvi sempre ad ascoltare!
Non voglio più essere la donna ideale perchè non c'ho tempo, non c'ho voglia, non mi interessa più...permettetemi di essere solo me stessa e non romperò più le palle a nessuno!
Per chi se lo stesse chiedendo: sì, mi devono venire!
Non sono andata come di consueto in archivio a studiare per la tesi, ho disertato yoga (Crampo, non me ne avere ma c'ho Arturo solo in casa visto che i miei son andati a cena alla sagra di non so cosa, forse della cotica), domani sono in ferie da lavoro per andare a studiare in archivio.
Praticamente ho preso ferie domani per essere in ferie oggi pomeriggio.
Fra tesi, lavoro e altro non ho tempo per nulla. Mi è stato chiesto "ma quando ti diverti?" ho risposto "quando dormo". Non scherzavo. Infatti oggi pomeriggio "mi sono divertita".
Solo che quando dormo di pomeriggio, almeno io, sto tutta rintronata poi. E rifletto...e rimugino...
Non c'ho voglia di nulla in questo periodo.
La frase più irritante? "Eh, ma se fai così non troverai mai il fidanzato, devi uscire!" dice mia madre e il famoso parentado della sit com...ultimamente ci batte su questo argomento. Cazzo, fatemi laureare, che è già un casino così!! Poi ci sono almeno due punti in questa frase che non mi sconfinferano:
1)Il fatto che presuppongano che io DEBBA trovarmi un fidanzato
2) Il fatto che presuppongano che io VOGLIA trovarmi un fidanzato
Per carità, avere corteggiatori mi farebbe piacere (ed è difficile trovarne quando lavori in un ufficio con sole donne e studi in seminario, a meno che una non voglia rimorchiare un prete, e me ne guardo bene!! Per chi non mi conoscesse: non sto diventando prete, faccio una tesi sui codici liturgici miniati che si trovano in seminario!!)solo che, come ho detto anche oggi parlando, mi fa una fatica immane.
Mi fa una fatica immane lo sforzo che si deve fare per trovare qualcuno, per piacere a qualcuno. Vorrei piacere per quella che sono, per i miei momenti allegri e per quelli di scazzo. Essere libera di essere me stessa almeno una volta tanto, uscita da lavoro, uscita di seminario, uscita dal seminato!! Se vi va bene sono così, altrimenti tanti saluti.
Non c'ho voglia di darmi da fare per piacere. Già ho troppi pensieri.Sul lavoro devo fare le cose perbene ovviamente, la tesi poi non ne parliamo...
Quando ero più pischelletta devo ammettere che era più facile: avevo dalla mia i miei sogni, credevo nella storia, nel darsi da fare per far sì che una storia durasse, crescesse. Poi ho capito che comunque non si può recitare a lungo una parte, cercare di cambiare la propria natura, essere ciò che non si è. Per carità, un minimo ci si deve adattare, ma le persone non cambiano.
Io non cambio, non so se per presa di posizione o per un'oggettiva impossibilità a cambiare. Più si va avanti negli anni, dicevo, più è difficile. A 19 ci credi, ma già a 27 (sì, Crampo, crisi dei 30 anni anticipata, lo so, lo so. Almeno ho solo un invecchiamento precoce per quanto riguarda i pensieri, non della pelle o dei capelli che diventano bianchi)è un casino. Non ci credi più, hai preso delle batoste e soprattutto ti sei abituata a vivere da sola, da single...e più vivi da single più è difficile accettare qualcuno accanto.
Ci sono gli uomini che vogliono la donna forte al loro fianco, ma una persona, donna o uomo che sia, ha pur sempre i suoi momenti di debolezza che non può soffocare se non uccidendo una parte di sè. Perchè sti coglioni non imparano come tutti a bastare a se stessi (no, non parlo della masturbazione) e a essere forti da soli?
Ci sono quelli che vogliono l'oggetto da esporre, e non sempre una persona può essere perfetta, bella e attraente, gentile e simpatica. Ci sono i giorni in cui hai i brufoli, i peli sulle gambe (dannazione, poi quei maledetti in estate ricrescono pure più in fretta, io che son fissata sto sempre col pentolino di cera in mano!), un orzaiolo all'occhio(mai avuti, deo gratias).
Ci sono quelli che vogliono la donna che li ascolti sempre. Cazzo, bimbi, ma vi siete resi conto di quanto siete pallosi a volte?Due palle starvi sempre ad ascoltare!
Non voglio più essere la donna ideale perchè non c'ho tempo, non c'ho voglia, non mi interessa più...permettetemi di essere solo me stessa e non romperò più le palle a nessuno!
Per chi se lo stesse chiedendo: sì, mi devono venire!
domenica 10 giugno 2007
Il mio sabato sera
Proprio non capisco come mai quando esco mi ritrovo sempre in situazioni strane che possono sfociare ora nell'assurdo, ora nello squallido, ora nel trash.
Ieri sera direi che la situazione era sul trash andante.
Senza ben sapere nè come nè perchè mi ritrovo ad una cena. Avevano prenotato in un circolo arci. Ora, qui occorre fare una digressione.
La nostra società si fondava un tempo quasi completamente sui circoli arci, erano parte integrante della società, della cultura, riempivano le giornate, le domeniche pomeriggio altrimenti vuote...
Ora, in un mondo dove gli aperitivi modaioli hanno avuto la meglio, il circolo arci è divenuta una realtà diversa. I circoli cittadini sono praticamente scomparsi, non avendo più ragione d'essere, mentre quelli di periferia o dei paesini della provincia sono rimasti vivi, quasi come un unico faro per il paese, dove la gente si ritrova, può bere un caffè, può guardare la partita etc..
Esiste però una terza categoria, quella che io chiamo dei circolini "bastardi". Trattasi di circoli che, per far quadrare il bilancio, si sono in un qualche modo adeguati alla società contemporanea, abbandonando il pavimento a piastrelle anni 70 e le sedie rosse scolorite dalle intemperie e con una scusa banale (che può essere la rosticciana più buona dei dintorni, il ballo liscio tutti i sabati per 6 mesi l'anno, la pizza napoletana...) si sono aperti al grande pubblico. Questi maledetti circoli bastardi hanno alzato la cresta, al suo interno l'arredamento alla "vorrei ma non posso" ha preso il posto a quello anni 70 e anche chi ci lavora o li frequenta ha quella puzza sotto il naso tipica da circolinista arricchito.
Ecco, ieri sera son finita a cena in uno di questi circolini bastardi di cui parlo, poco "vorrei" e molto "ma non posso". Ovviamente, essendo una ventina, era stato prenotato. Ci confinano in una specie di veranda in plastica chiusa, praticamente un forno termoventilato le cui pareti prefabbricate non riescono a difenderci dall'orrenda musica proveniente dall'adiacente pista di ballo liscio...anzi! mi sa che eravamo proprio accanto ad una cassa "pompata" a livelli improponibili!!
Appena ci mettiamo a sedere un ometto basso e tarchiato col volto da mastino ci dice con aria torva e minacciosa "ragazzi, io non so chi ha prenotato per voi, ma noi all'undici si chiude, fosse per me non vi avrei nemmeno fatti entrare" (erano le 9 e mezza)...già questo di per sè non era un buon inizio.
Nemmeno il tempo di guardare il menù che c'era già la ragazza a prendere le ordinazioni. Da lì in poi la situazione peggiora sensibilmente, grazie anche al contributo della pista da ballo che ci sciorina i peggiori successi anni 80 ricantati in versione liscio da un cantante che manco sapeva l'inglese e diceva parole a caso a seconda della musica tipo "uicciu uacia".
Un altro tipo, non so se il capo o chi per lui, con gli occhiali da vista che gli penzolano sul collo con una cordicella e l'aria da amministratore di condominio incazzato, viene a più riprese al nostro tavolo dicendo ora all'uno ora all'altro con scortesia epocale "guarda, il fritto s'è finito"..."i gamberetti non ci sono"..."la lombatina e un ti si pol fare". Il massimo viene toccato quando va da una mia amica e le fa "il fritto e un ci s'ha." aggiungendo, dopo aver indicato la pasta che stava mangiando "tu mangerai codesta e basta",
Ci portano la roba tutta insieme, per la fretta di sbarazzarsi di noi: antipasti insieme a pizze e penne e rosticciane...già mangiare con una pistola alla tempia mi indispone...la scortesia nei posti mi indispone ancora di più...ma se tutto questo è condito da canzoni anni 80 in versione samba cantate malissimo e sparate direttamente nelle trombe d'eustachio a non so quanti decibel credetemi, mi scatta un po' d'istinto omicida!!
Morale della favola riusciamo non so come a finire entro le 11 (io avevo il singhiozzo da quanto mi avevano fatto mangiare veloce!) e abbandoniamo tutti incazzati neri quel luogo di perdizione prima che la musica da liscio, ormai entrata nelle nostre vene, ci porti a buttarci in pista e volteggiare ancheggiando scoordinatamente fra settantenni in calore.
Quanto a me, che per rappresaglia ho rubato una saliera in plastica, andandomene ho gettato un po' di sale alle spalle per esorcizzare il posto...non si sa mai!!!
Ieri sera direi che la situazione era sul trash andante.
Senza ben sapere nè come nè perchè mi ritrovo ad una cena. Avevano prenotato in un circolo arci. Ora, qui occorre fare una digressione.
La nostra società si fondava un tempo quasi completamente sui circoli arci, erano parte integrante della società, della cultura, riempivano le giornate, le domeniche pomeriggio altrimenti vuote...
Ora, in un mondo dove gli aperitivi modaioli hanno avuto la meglio, il circolo arci è divenuta una realtà diversa. I circoli cittadini sono praticamente scomparsi, non avendo più ragione d'essere, mentre quelli di periferia o dei paesini della provincia sono rimasti vivi, quasi come un unico faro per il paese, dove la gente si ritrova, può bere un caffè, può guardare la partita etc..
Esiste però una terza categoria, quella che io chiamo dei circolini "bastardi". Trattasi di circoli che, per far quadrare il bilancio, si sono in un qualche modo adeguati alla società contemporanea, abbandonando il pavimento a piastrelle anni 70 e le sedie rosse scolorite dalle intemperie e con una scusa banale (che può essere la rosticciana più buona dei dintorni, il ballo liscio tutti i sabati per 6 mesi l'anno, la pizza napoletana...) si sono aperti al grande pubblico. Questi maledetti circoli bastardi hanno alzato la cresta, al suo interno l'arredamento alla "vorrei ma non posso" ha preso il posto a quello anni 70 e anche chi ci lavora o li frequenta ha quella puzza sotto il naso tipica da circolinista arricchito.
Ecco, ieri sera son finita a cena in uno di questi circolini bastardi di cui parlo, poco "vorrei" e molto "ma non posso". Ovviamente, essendo una ventina, era stato prenotato. Ci confinano in una specie di veranda in plastica chiusa, praticamente un forno termoventilato le cui pareti prefabbricate non riescono a difenderci dall'orrenda musica proveniente dall'adiacente pista di ballo liscio...anzi! mi sa che eravamo proprio accanto ad una cassa "pompata" a livelli improponibili!!
Appena ci mettiamo a sedere un ometto basso e tarchiato col volto da mastino ci dice con aria torva e minacciosa "ragazzi, io non so chi ha prenotato per voi, ma noi all'undici si chiude, fosse per me non vi avrei nemmeno fatti entrare" (erano le 9 e mezza)...già questo di per sè non era un buon inizio.
Nemmeno il tempo di guardare il menù che c'era già la ragazza a prendere le ordinazioni. Da lì in poi la situazione peggiora sensibilmente, grazie anche al contributo della pista da ballo che ci sciorina i peggiori successi anni 80 ricantati in versione liscio da un cantante che manco sapeva l'inglese e diceva parole a caso a seconda della musica tipo "uicciu uacia".
Un altro tipo, non so se il capo o chi per lui, con gli occhiali da vista che gli penzolano sul collo con una cordicella e l'aria da amministratore di condominio incazzato, viene a più riprese al nostro tavolo dicendo ora all'uno ora all'altro con scortesia epocale "guarda, il fritto s'è finito"..."i gamberetti non ci sono"..."la lombatina e un ti si pol fare". Il massimo viene toccato quando va da una mia amica e le fa "il fritto e un ci s'ha." aggiungendo, dopo aver indicato la pasta che stava mangiando "tu mangerai codesta e basta",
Ci portano la roba tutta insieme, per la fretta di sbarazzarsi di noi: antipasti insieme a pizze e penne e rosticciane...già mangiare con una pistola alla tempia mi indispone...la scortesia nei posti mi indispone ancora di più...ma se tutto questo è condito da canzoni anni 80 in versione samba cantate malissimo e sparate direttamente nelle trombe d'eustachio a non so quanti decibel credetemi, mi scatta un po' d'istinto omicida!!
Morale della favola riusciamo non so come a finire entro le 11 (io avevo il singhiozzo da quanto mi avevano fatto mangiare veloce!) e abbandoniamo tutti incazzati neri quel luogo di perdizione prima che la musica da liscio, ormai entrata nelle nostre vene, ci porti a buttarci in pista e volteggiare ancheggiando scoordinatamente fra settantenni in calore.
Quanto a me, che per rappresaglia ho rubato una saliera in plastica, andandomene ho gettato un po' di sale alle spalle per esorcizzare il posto...non si sa mai!!!
venerdì 8 giugno 2007
A volte...
mercoledì 6 giugno 2007
La mia sit com
Certe volte mi capita di estraniarmi dalle situazioni, di uscire dalla realtà anche se solo con la mente, e di vedere le cose che mi coinvolgono dall'esterno. Ecco, quando faccio sta cosa un po' stile Allie Mc Beal a casa mia e osservo la situazione dall'esterno...mi pare proprio una sit com americana.
C'è tutto: il padre distratto e patito della bici e del fai da te, la mamma che lavora, spesso nervosa e stressata, io, figlia degenere disordinata, sarcastica e del tutto priva di buonismi e tutta una serie di personaggi di contorno: i vicini pazzoidi, i parenti, il cane, il gatto, la zia invadente.
A volte mi pare di sentire pure le risate registrate, a quel punto cerco di guardare dietro le telecamere e trovare il viso del regista per avere delle direttive, invece mi rendo conto che questa non è una sit com ma la realtà, la mia realtà.
Ecco, al papa, ai preti e a tutti coloro che predicano la famiglia, il family day etc gli vorrei dire: "o venite un poino a passare una settimana da me, poi me lo raccontate se la famiglia vi garba sempre".
Comunque, avevo già parlato della Pasqua a casa mia, della passione per la Giustizia (con la Gi maiuscola) di mia madre...oggi è la volta di un problema toccante: l'avere attenzione.
Ora, io di solito in casa parlo poco, principalmente perchè io e i miei difficilmente ci troviamo tutti a casa nello stesso momento, avendo orari diversi. Sì, vabbè, parlo col cane, ma quella è un'altra cosa. Non è un vero dialogo: lui non mi risponde mai e io nemmeno gli faccio delle domande o gli dico cose che hanno bisogno di replica. Gli faccio vocine sceme e gli dico cose tipo "ma come sei bellino bellino bellinoooo! w i canini! Il mio regno per un canino bianco!!" Ok, sto divagando e perdendo la mia dignità due in uno.
Dicevo che abbiamo poche occasioni di parlare a parte la mattina alle 7 e 30 quando ci prepariamo per andare a lavoro, ma in tal caso so solo emettere grugniti privi di senso, e la sera a cena, quando di solito infamiamo Berlusconi. Però a volte uno ha bisogno di fare anche delle comunicazioni urgenti, non di parlare di cose concrete. Dire frasi del tipo: mamma, è finito il sapone, babbo, ti ha chiamato tizio e ha detto di ritelefonargli. Ecco, queste cose qua non si possono fare se in casa mia c'è mia zia (praticamente quasi sempre) per due motivi seplicissimi: parla in continuazione e ha una voce altissima alla quale è impossibile andare sopra. Non puoi attendere che lei finisca il suo turno e iniziare a tua volta a parlare per fare la suddetta comunicazione per il motivo che lei non smette MAI di parlare, nemmeno quando mangia (fra l'altro ha poco appetito e mangia pochissimo. Se poi riesci per puro caso a iniziare la frase che ti preme tanto ("mamma, hai visto per caso i miei occhiali" oppure "ti ha chiamato la rappresentante della tupperware") la zia ti interrompe con la sua voce altissima dicendo o cose che lei ritiene inerenti all'argomento (nel primo caso ad esempio: "ma lo sai che la Tizia si è comprata un paio di occhiali nuovi?") oppure iniziando un nuovo discorso che lei crede più pressante ("Il mio cane ha una gravidanza isterica") Ora, come avrete notato, il problema non è l'instaurare un dialogo. Il problema è proprio parlare, cazzo!!
Ebbene, io ho trovato una soluzione. Non sarà magari la più elegante, o la più diplomatica, ma comunque la sua efficacia è indiscutibile.
Essendo mia zia molto religiosa, solo toccando le alte sfere riesci ad avere l'attenzione. Un po' come quando la polizia per dirimere una guerriglia spara per aria. Ecco, uguale. Io ho imparato che in questi casi la sola cosa da fare è iniziare la frase con un bel moccolo ad alta voce(In toscano moccolo non vuol dire moccio ma bestemmia) e, badate bene, io sono una persona che non ama le bestemmie, quindi questo dimostra che prima di arrivare a questo punto le ho provate proprio tutte ma tutte tutte.
Se dico per esempio "porco cane (dove la parola cane viene nella realtà dei fatti sostituita dal nome di una divinità) mamma, ti hanno chiamato da lavoro" so per certo che dopo la bestemmia mia zia cadrà in un silenzio glaciale di alcuni secondi che mi permetterà di avere tutta l'attenzione di cui ho bisogno per effettuare la mia breve ma urgente comunicazione.
Lo so, è assurdo, ma questa è la mia famiglia.
A tanto si deve scendere per poter proferire una semplice frase in casa mia: ci si deve dannare l'anima.
C'è tutto: il padre distratto e patito della bici e del fai da te, la mamma che lavora, spesso nervosa e stressata, io, figlia degenere disordinata, sarcastica e del tutto priva di buonismi e tutta una serie di personaggi di contorno: i vicini pazzoidi, i parenti, il cane, il gatto, la zia invadente.
A volte mi pare di sentire pure le risate registrate, a quel punto cerco di guardare dietro le telecamere e trovare il viso del regista per avere delle direttive, invece mi rendo conto che questa non è una sit com ma la realtà, la mia realtà.
Ecco, al papa, ai preti e a tutti coloro che predicano la famiglia, il family day etc gli vorrei dire: "o venite un poino a passare una settimana da me, poi me lo raccontate se la famiglia vi garba sempre".
Comunque, avevo già parlato della Pasqua a casa mia, della passione per la Giustizia (con la Gi maiuscola) di mia madre...oggi è la volta di un problema toccante: l'avere attenzione.
Ora, io di solito in casa parlo poco, principalmente perchè io e i miei difficilmente ci troviamo tutti a casa nello stesso momento, avendo orari diversi. Sì, vabbè, parlo col cane, ma quella è un'altra cosa. Non è un vero dialogo: lui non mi risponde mai e io nemmeno gli faccio delle domande o gli dico cose che hanno bisogno di replica. Gli faccio vocine sceme e gli dico cose tipo "ma come sei bellino bellino bellinoooo! w i canini! Il mio regno per un canino bianco!!" Ok, sto divagando e perdendo la mia dignità due in uno.
Dicevo che abbiamo poche occasioni di parlare a parte la mattina alle 7 e 30 quando ci prepariamo per andare a lavoro, ma in tal caso so solo emettere grugniti privi di senso, e la sera a cena, quando di solito infamiamo Berlusconi. Però a volte uno ha bisogno di fare anche delle comunicazioni urgenti, non di parlare di cose concrete. Dire frasi del tipo: mamma, è finito il sapone, babbo, ti ha chiamato tizio e ha detto di ritelefonargli. Ecco, queste cose qua non si possono fare se in casa mia c'è mia zia (praticamente quasi sempre) per due motivi seplicissimi: parla in continuazione e ha una voce altissima alla quale è impossibile andare sopra. Non puoi attendere che lei finisca il suo turno e iniziare a tua volta a parlare per fare la suddetta comunicazione per il motivo che lei non smette MAI di parlare, nemmeno quando mangia (fra l'altro ha poco appetito e mangia pochissimo. Se poi riesci per puro caso a iniziare la frase che ti preme tanto ("mamma, hai visto per caso i miei occhiali" oppure "ti ha chiamato la rappresentante della tupperware") la zia ti interrompe con la sua voce altissima dicendo o cose che lei ritiene inerenti all'argomento (nel primo caso ad esempio: "ma lo sai che la Tizia si è comprata un paio di occhiali nuovi?") oppure iniziando un nuovo discorso che lei crede più pressante ("Il mio cane ha una gravidanza isterica") Ora, come avrete notato, il problema non è l'instaurare un dialogo. Il problema è proprio parlare, cazzo!!
Ebbene, io ho trovato una soluzione. Non sarà magari la più elegante, o la più diplomatica, ma comunque la sua efficacia è indiscutibile.
Essendo mia zia molto religiosa, solo toccando le alte sfere riesci ad avere l'attenzione. Un po' come quando la polizia per dirimere una guerriglia spara per aria. Ecco, uguale. Io ho imparato che in questi casi la sola cosa da fare è iniziare la frase con un bel moccolo ad alta voce(In toscano moccolo non vuol dire moccio ma bestemmia) e, badate bene, io sono una persona che non ama le bestemmie, quindi questo dimostra che prima di arrivare a questo punto le ho provate proprio tutte ma tutte tutte.
Se dico per esempio "porco cane (dove la parola cane viene nella realtà dei fatti sostituita dal nome di una divinità) mamma, ti hanno chiamato da lavoro" so per certo che dopo la bestemmia mia zia cadrà in un silenzio glaciale di alcuni secondi che mi permetterà di avere tutta l'attenzione di cui ho bisogno per effettuare la mia breve ma urgente comunicazione.
Lo so, è assurdo, ma questa è la mia famiglia.
A tanto si deve scendere per poter proferire una semplice frase in casa mia: ci si deve dannare l'anima.
domenica 3 giugno 2007
sabato 2 giugno 2007
La mia serata nell'underground che più under non si può
Ieri sera mi è capitata un'esperienza quasi paranormale, ai limiti della candid camera che vorrei postare qui. Ovviamente io cerco di trarre il meglio dalle peggio situazioni, quindi se cercate una bella storiellina con farfalline e fiori potete pussare via perchè più che di farfalle e fiori questa è una storia di lucciole e pistilli.
Ore 9 di sera: la mia amica (che per motivi di privacy chiamerò solo la "mia amica", quanto a voi chiamatela come vi pare) passa a prendermi a casa mia. Destinazione: un pub nel fiorentino, mai sentito nominare, dove il suo ragazzo e la sua band avrebbero suonato.
Arrivate sul posto appena finito il sound check ci accorgiamo che c'è qualcosa di "strano" nel locale in questione, e non parlo del fatto che fosse semivuoto (visto che era presto) o che il pavimento fosse a orrende piastrelle bianche e nere...Beh sì insomma, io i locali loschi li so riconoscere, mica ci vuole un quoziente intellettivo superiore alla media!! In particolare quel "tipo" di locale losco lì si riconosce da 3 cose:
1) Dal gestore, solitamente più grasso, basso e lurido del normale
2) Dalla barista, solitamente più truccata e svestita del normale
3) Dall'odore di orina che ti fa immediatamente localizzare la toilette anche se non ne hai bisogno.
E infatti i miei sospetti vengono confermati dai ragazzi della band che prima di iniziare ci dicono che hanno litigato col padrone. Insomma, la storia sta così: erano stati chiamati da un tizio per suonare in quel pub, loro arrivano con gli strumenti e tutto quanto nell'ora pattuita e invece del tipo che li aveva chiamati trovano un altro, quella damigiana vivente del gestore, che, oltre a trattarli malissimo, dice loro che non ne sapeva niente del fatto che dovessero venire e che anzi a lui scoccia che suonino lì perchè gli "scombinano" la serata di latinoamericano. "Ma, dal momento che siete qui, suonate, pur che facciate alla svelta".
Non fosse stato per il fatto che ormai tutti gli amici e parenti erano stati avvertiti e che molti di questi fossero venuti in trasferta da Pistoia, credo se ne sarebbero andati in un batter di ciglia, invece...
Invece decidono di suonare lo stesso, ma prima ceniamo dall'altra parte della strada, in una pizzeria altrettanto squallida, ma di uno squallore più soft, di quelli contraddistinti da:
a) pareti rivestite per metà da zoccolo in plastica
b) vaso di fiori finti dietro al bancone
c) pizzaiolo coi baffoni neri e anello d'oro al dito mignolo
Mentre sto addentando l'ultimo pezzo di pizza il ragazzo della mia amica ci dice: "oh, ragazze, non so se l'avete visto, ma noi ci siamo accorti che in quel locale c'è un giro di puttane". Bella scoperta, la puzza di pipì e la stazza del gestore già per me erano prove inconfutabili.
Dopo la cena frugale rientriamo nel locale: fuori c'è il gestore che praticamente li acchiappa per il bavero e li sbatte sul palco. Dice che sono in ritardo e che lui per mezzanotte deve assolutamente mettere la musica latinoamericana...Il perchè di tutta questa premura per il latinoamericano viene rivelato solo in seguito.
La band inizia a suonare ininterrottamente per un'ora, il gestore con sguardo intimidatorio fa eseguir loro una canzone dietro l'altra senza nemmeno la possibilità di bere un sorso d'acqua negli intervalli.
Quando la band sta attaccando le ultime canzoni il locale, fino ad allora popolato solo da amici e parenti e da un paio di sporadici avventori, inizia ad "animarsi".
Ecco arrivare i veri vipponi della serata. Primi fra tutti una coppia composta da omino sulla sessantina con la pelata sulla testa ma i capelli lunghi ai lati e malamente tinti di biondo a braccetto di una ragazza sulla ventina, alta, formosa e dai lineamenti dell'est. Mi distraggo un secondo per seguire questi due con lo sguardo e quando mi giro vedo che il locale è adesso gremito di gente molto ma molto dubbia.
Appena la band ha finito con l'ultima canzone, nemmeno il tempo di dire grazie che parte la tanto attesa musica latinoamericana coi bassi regolati a livelli terroristici, ed ecco le prime persone che avviano a danzare: un omino truce anche sui 70 con un cappellino da baseball unto in testa (che da solo denota un pervertito coi fiocchi) si struscia ad una mulatta con i jeans a vita bassa che le contengono a stento due natiche giganti sulle quali il "partner" inizia a dare delle succose manate; una ragazza truccatissima con un vestitino aderente che mette in bella mostra un pancione al sesto mese di gravidanza balla da sola ancheggiando.
Ad un tavolone si siede quella che definisco subito la "pornofamiglia Robinson", composta da: uomo sulla settantina con la camicia aperta sul petto, madre mulatta e cicciotta con toppettino rosso e 3 "figlie" sicuramente minorenni, una della quali vestita come il protagonista del "The rocky horror picture show", accompagnate da altri attempati signori.
Tutto questo mentre la band sta ancora smontando le attrezzature. Il gestore si avvicina, e con sguardo mesto dice che, dal momento che il locale va un po' maluccio ultimamente non può pagarli e non dice loro nemmeno grazie. A quel punto però a nessuno importa niente se lui paga o no, se ringrazia o meno, quello che conta è scappare da lì.
Io inizio a scalpitare: ho paura che qualcuno mi si avvicini chiedendomi quanto prendo, o che arrivi una retata della polizia che ci porta tutti in questura. Poi vallo a spiegare ai poliziotti che tu eri lì per vedere suonare degli amici e non per far quadrare il bilancio vendendo il tuo corpo agli avventori!!!
Mentre sento già il freddo metallo delle manette intorno ai polsi, finalmente ci allontaniamo da quel posto assurdo (che fra l'altro aveva di fronte, oltre alla pizzeria, anche un albergo di infima categoria, che sicuramente prevedeva una "convenzione" col pub...e già capite di che convenzione parlo, vero). Il ragazzo della mia amica ci riaccompagna alla macchina, ci avviamo in 3 per il vicolo buio e nella mente mi immagino che, se in quel momento qualcuno dovesse passare e vederci insieme, sicuramente penserebbe "chissà quanti soldi deve avere lui lì, guarda là, ne può pagare due insieme, una delle quali bisex e frustatrice" (perchè probabilmente era quella l'idea che davo io eri sera in quell'ambiente, essendo vestita con chiodo e anfibi).
Comunque, tutto sommato, visto soprattutto che nessuno di noi è finito in questura, è stata una serata spettacolare...Che dite, la penso così perchè sono un'amante incallita del trash spinto?
Ore 9 di sera: la mia amica (che per motivi di privacy chiamerò solo la "mia amica", quanto a voi chiamatela come vi pare) passa a prendermi a casa mia. Destinazione: un pub nel fiorentino, mai sentito nominare, dove il suo ragazzo e la sua band avrebbero suonato.
Arrivate sul posto appena finito il sound check ci accorgiamo che c'è qualcosa di "strano" nel locale in questione, e non parlo del fatto che fosse semivuoto (visto che era presto) o che il pavimento fosse a orrende piastrelle bianche e nere...Beh sì insomma, io i locali loschi li so riconoscere, mica ci vuole un quoziente intellettivo superiore alla media!! In particolare quel "tipo" di locale losco lì si riconosce da 3 cose:
1) Dal gestore, solitamente più grasso, basso e lurido del normale
2) Dalla barista, solitamente più truccata e svestita del normale
3) Dall'odore di orina che ti fa immediatamente localizzare la toilette anche se non ne hai bisogno.
E infatti i miei sospetti vengono confermati dai ragazzi della band che prima di iniziare ci dicono che hanno litigato col padrone. Insomma, la storia sta così: erano stati chiamati da un tizio per suonare in quel pub, loro arrivano con gli strumenti e tutto quanto nell'ora pattuita e invece del tipo che li aveva chiamati trovano un altro, quella damigiana vivente del gestore, che, oltre a trattarli malissimo, dice loro che non ne sapeva niente del fatto che dovessero venire e che anzi a lui scoccia che suonino lì perchè gli "scombinano" la serata di latinoamericano. "Ma, dal momento che siete qui, suonate, pur che facciate alla svelta".
Non fosse stato per il fatto che ormai tutti gli amici e parenti erano stati avvertiti e che molti di questi fossero venuti in trasferta da Pistoia, credo se ne sarebbero andati in un batter di ciglia, invece...
Invece decidono di suonare lo stesso, ma prima ceniamo dall'altra parte della strada, in una pizzeria altrettanto squallida, ma di uno squallore più soft, di quelli contraddistinti da:
a) pareti rivestite per metà da zoccolo in plastica
b) vaso di fiori finti dietro al bancone
c) pizzaiolo coi baffoni neri e anello d'oro al dito mignolo
Mentre sto addentando l'ultimo pezzo di pizza il ragazzo della mia amica ci dice: "oh, ragazze, non so se l'avete visto, ma noi ci siamo accorti che in quel locale c'è un giro di puttane". Bella scoperta, la puzza di pipì e la stazza del gestore già per me erano prove inconfutabili.
Dopo la cena frugale rientriamo nel locale: fuori c'è il gestore che praticamente li acchiappa per il bavero e li sbatte sul palco. Dice che sono in ritardo e che lui per mezzanotte deve assolutamente mettere la musica latinoamericana...Il perchè di tutta questa premura per il latinoamericano viene rivelato solo in seguito.
La band inizia a suonare ininterrottamente per un'ora, il gestore con sguardo intimidatorio fa eseguir loro una canzone dietro l'altra senza nemmeno la possibilità di bere un sorso d'acqua negli intervalli.
Quando la band sta attaccando le ultime canzoni il locale, fino ad allora popolato solo da amici e parenti e da un paio di sporadici avventori, inizia ad "animarsi".
Ecco arrivare i veri vipponi della serata. Primi fra tutti una coppia composta da omino sulla sessantina con la pelata sulla testa ma i capelli lunghi ai lati e malamente tinti di biondo a braccetto di una ragazza sulla ventina, alta, formosa e dai lineamenti dell'est. Mi distraggo un secondo per seguire questi due con lo sguardo e quando mi giro vedo che il locale è adesso gremito di gente molto ma molto dubbia.
Appena la band ha finito con l'ultima canzone, nemmeno il tempo di dire grazie che parte la tanto attesa musica latinoamericana coi bassi regolati a livelli terroristici, ed ecco le prime persone che avviano a danzare: un omino truce anche sui 70 con un cappellino da baseball unto in testa (che da solo denota un pervertito coi fiocchi) si struscia ad una mulatta con i jeans a vita bassa che le contengono a stento due natiche giganti sulle quali il "partner" inizia a dare delle succose manate; una ragazza truccatissima con un vestitino aderente che mette in bella mostra un pancione al sesto mese di gravidanza balla da sola ancheggiando.
Ad un tavolone si siede quella che definisco subito la "pornofamiglia Robinson", composta da: uomo sulla settantina con la camicia aperta sul petto, madre mulatta e cicciotta con toppettino rosso e 3 "figlie" sicuramente minorenni, una della quali vestita come il protagonista del "The rocky horror picture show", accompagnate da altri attempati signori.
Tutto questo mentre la band sta ancora smontando le attrezzature. Il gestore si avvicina, e con sguardo mesto dice che, dal momento che il locale va un po' maluccio ultimamente non può pagarli e non dice loro nemmeno grazie. A quel punto però a nessuno importa niente se lui paga o no, se ringrazia o meno, quello che conta è scappare da lì.
Io inizio a scalpitare: ho paura che qualcuno mi si avvicini chiedendomi quanto prendo, o che arrivi una retata della polizia che ci porta tutti in questura. Poi vallo a spiegare ai poliziotti che tu eri lì per vedere suonare degli amici e non per far quadrare il bilancio vendendo il tuo corpo agli avventori!!!
Mentre sento già il freddo metallo delle manette intorno ai polsi, finalmente ci allontaniamo da quel posto assurdo (che fra l'altro aveva di fronte, oltre alla pizzeria, anche un albergo di infima categoria, che sicuramente prevedeva una "convenzione" col pub...e già capite di che convenzione parlo, vero). Il ragazzo della mia amica ci riaccompagna alla macchina, ci avviamo in 3 per il vicolo buio e nella mente mi immagino che, se in quel momento qualcuno dovesse passare e vederci insieme, sicuramente penserebbe "chissà quanti soldi deve avere lui lì, guarda là, ne può pagare due insieme, una delle quali bisex e frustatrice" (perchè probabilmente era quella l'idea che davo io eri sera in quell'ambiente, essendo vestita con chiodo e anfibi).
Comunque, tutto sommato, visto soprattutto che nessuno di noi è finito in questura, è stata una serata spettacolare...Che dite, la penso così perchè sono un'amante incallita del trash spinto?
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