sabato 2 giugno 2007

La mia serata nell'underground che più under non si può

Ieri sera mi è capitata un'esperienza quasi paranormale, ai limiti della candid camera che vorrei postare qui. Ovviamente io cerco di trarre il meglio dalle peggio situazioni, quindi se cercate una bella storiellina con farfalline e fiori potete pussare via perchè più che di farfalle e fiori questa è una storia di lucciole e pistilli.

Ore 9 di sera: la mia amica (che per motivi di privacy chiamerò solo la "mia amica", quanto a voi chiamatela come vi pare) passa a prendermi a casa mia. Destinazione: un pub nel fiorentino, mai sentito nominare, dove il suo ragazzo e la sua band avrebbero suonato.
Arrivate sul posto appena finito il sound check ci accorgiamo che c'è qualcosa di "strano" nel locale in questione, e non parlo del fatto che fosse semivuoto (visto che era presto) o che il pavimento fosse a orrende piastrelle bianche e nere...Beh sì insomma, io i locali loschi li so riconoscere, mica ci vuole un quoziente intellettivo superiore alla media!! In particolare quel "tipo" di locale losco lì si riconosce da 3 cose:
1) Dal gestore, solitamente più grasso, basso e lurido del normale
2) Dalla barista, solitamente più truccata e svestita del normale
3) Dall'odore di orina che ti fa immediatamente localizzare la toilette anche se non ne hai bisogno.
E infatti i miei sospetti vengono confermati dai ragazzi della band che prima di iniziare ci dicono che hanno litigato col padrone. Insomma, la storia sta così: erano stati chiamati da un tizio per suonare in quel pub, loro arrivano con gli strumenti e tutto quanto nell'ora pattuita e invece del tipo che li aveva chiamati trovano un altro, quella damigiana vivente del gestore, che, oltre a trattarli malissimo, dice loro che non ne sapeva niente del fatto che dovessero venire e che anzi a lui scoccia che suonino lì perchè gli "scombinano" la serata di latinoamericano. "Ma, dal momento che siete qui, suonate, pur che facciate alla svelta".
Non fosse stato per il fatto che ormai tutti gli amici e parenti erano stati avvertiti e che molti di questi fossero venuti in trasferta da Pistoia, credo se ne sarebbero andati in un batter di ciglia, invece...
Invece decidono di suonare lo stesso, ma prima ceniamo dall'altra parte della strada, in una pizzeria altrettanto squallida, ma di uno squallore più soft, di quelli contraddistinti da:
a) pareti rivestite per metà da zoccolo in plastica
b) vaso di fiori finti dietro al bancone
c) pizzaiolo coi baffoni neri e anello d'oro al dito mignolo
Mentre sto addentando l'ultimo pezzo di pizza il ragazzo della mia amica ci dice: "oh, ragazze, non so se l'avete visto, ma noi ci siamo accorti che in quel locale c'è un giro di puttane". Bella scoperta, la puzza di pipì e la stazza del gestore già per me erano prove inconfutabili.
Dopo la cena frugale rientriamo nel locale: fuori c'è il gestore che praticamente li acchiappa per il bavero e li sbatte sul palco. Dice che sono in ritardo e che lui per mezzanotte deve assolutamente mettere la musica latinoamericana...Il perchè di tutta questa premura per il latinoamericano viene rivelato solo in seguito.
La band inizia a suonare ininterrottamente per un'ora, il gestore con sguardo intimidatorio fa eseguir loro una canzone dietro l'altra senza nemmeno la possibilità di bere un sorso d'acqua negli intervalli.
Quando la band sta attaccando le ultime canzoni il locale, fino ad allora popolato solo da amici e parenti e da un paio di sporadici avventori, inizia ad "animarsi".
Ecco arrivare i veri vipponi della serata. Primi fra tutti una coppia composta da omino sulla sessantina con la pelata sulla testa ma i capelli lunghi ai lati e malamente tinti di biondo a braccetto di una ragazza sulla ventina, alta, formosa e dai lineamenti dell'est. Mi distraggo un secondo per seguire questi due con lo sguardo e quando mi giro vedo che il locale è adesso gremito di gente molto ma molto dubbia.
Appena la band ha finito con l'ultima canzone, nemmeno il tempo di dire grazie che parte la tanto attesa musica latinoamericana coi bassi regolati a livelli terroristici, ed ecco le prime persone che avviano a danzare: un omino truce anche sui 70 con un cappellino da baseball unto in testa (che da solo denota un pervertito coi fiocchi) si struscia ad una mulatta con i jeans a vita bassa che le contengono a stento due natiche giganti sulle quali il "partner" inizia a dare delle succose manate; una ragazza truccatissima con un vestitino aderente che mette in bella mostra un pancione al sesto mese di gravidanza balla da sola ancheggiando.
Ad un tavolone si siede quella che definisco subito la "pornofamiglia Robinson", composta da: uomo sulla settantina con la camicia aperta sul petto, madre mulatta e cicciotta con toppettino rosso e 3 "figlie" sicuramente minorenni, una della quali vestita come il protagonista del "The rocky horror picture show", accompagnate da altri attempati signori.
Tutto questo mentre la band sta ancora smontando le attrezzature. Il gestore si avvicina, e con sguardo mesto dice che, dal momento che il locale va un po' maluccio ultimamente non può pagarli e non dice loro nemmeno grazie. A quel punto però a nessuno importa niente se lui paga o no, se ringrazia o meno, quello che conta è scappare da lì.
Io inizio a scalpitare: ho paura che qualcuno mi si avvicini chiedendomi quanto prendo, o che arrivi una retata della polizia che ci porta tutti in questura. Poi vallo a spiegare ai poliziotti che tu eri lì per vedere suonare degli amici e non per far quadrare il bilancio vendendo il tuo corpo agli avventori!!!
Mentre sento già il freddo metallo delle manette intorno ai polsi, finalmente ci allontaniamo da quel posto assurdo (che fra l'altro aveva di fronte, oltre alla pizzeria, anche un albergo di infima categoria, che sicuramente prevedeva una "convenzione" col pub...e già capite di che convenzione parlo, vero). Il ragazzo della mia amica ci riaccompagna alla macchina, ci avviamo in 3 per il vicolo buio e nella mente mi immagino che, se in quel momento qualcuno dovesse passare e vederci insieme, sicuramente penserebbe "chissà quanti soldi deve avere lui lì, guarda là, ne può pagare due insieme, una delle quali bisex e frustatrice" (perchè probabilmente era quella l'idea che davo io eri sera in quell'ambiente, essendo vestita con chiodo e anfibi).
Comunque, tutto sommato, visto soprattutto che nessuno di noi è finito in questura, è stata una serata spettacolare...Che dite, la penso così perchè sono un'amante incallita del trash spinto?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Voglio il nome.
Anche io mi voglio strusciare sul quel culone da te descritto.
E orinare nello scatizzolamerda dei bagni.